
Da Monterosso Grana si sale su asfalto fino alla vicina frazione Levata, da qui si percorre la strada di fondovalle fino a poco prima di Campomolino, dove al secondo tornante, si svolta a destra verso Borgata Colletto. Seguendo le indicazioni per Valliera, o passando fra le case (consigliato, la borgata è davvero bella), si imbocca la sterrata che con ripide rampe porta a Valliera, dove fervono i lavori di ristrutturazione. Senza entrare nella borgata, si svolta a sinistra per Batoira e, al bivio successivo, a destra (a sinistra si va a Narbona); un traverso molto panoramico porta a Grange Saria, dove termina la strada.
Seguendo i bolli rossi, si prende il sentiero che, più a piedi che in bici, porta al Colle della Margherita attraverso il Passetto, caratteristico passaggio che supera le barre rocciose che chiudono in alto il Vallone di Cauri.
Dal Colle, si segue l’ampia dorsale prativa fino in vetta al Monte Chialmo; con successivi saliscendi si toccano la Punta del Mezzogiorno (2.006 m) e il Monte Cauri (1.979 m). Qui la discesa si fa più impegnativa, si abbandona lo spartiacque e, lato val maira, si scende un sentiero abbastanza ripido fra erba e bassa vegetazione, fino ad una sella panoramica (abbeveratoio). Si svolta decisamente a destra, entrando nel fitto del bosco: con percorso sinuoso ma mai difficile il sentiero deposita su una sterrata che porterebbe al Colle del Gerbido: è però più interessante, al primo tornante, imboccare il sentiero a destra e, a pochi minuti da Gerbido, svoltare a sinistra (palina), raggiungendo il colle su single-track.
A pochi metri dal valico, lato Grana, parte il sentiero che percorre interamente la dorsale: il primo tratto è bellissimo, facile e pedalabile, fino a Rocca Seviana (palina P.O.); segue una discesa e un tratto in cui spingere la bici, se non per brevi tratti, attraversando la faggeta lato Valle Maira. Giunti su un colletto (nei pressi di Rocce Balmarossa), si prende la ripidissima traccia (tratti esposti) che scende fiancheggiando affioramenti rocciosi calcarei, fino a Balma Grande, impressionante parete con vie di arrampicata per pochi eletti. Il tracciato è ora più facile: al bivio successivo si svolta a sinistra su uno stretto sentierino (R33 sulla nuova Freternali), poi, nei pressi di due ruderi, a destra (R31), iniziando la splendida discesa verso Podio. Giunti sulla sterrata, si risale pochi metri a sinistra, e, senza perdere d’occhio i segnavia giallo-rossi della “Curnis”, si transita tra le case per un’ultimo bel traverso in quota fino a Borgata Andrio, dove si ritrova il bitume. In pochi minuti di discesa all’auto.
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