1) raggiunto Borgo San Dalmazzo, si imbocca la SS21 e risale tutta la Valle Stura di Demonte, superando i centri abitati di Moiola, Demonte, Aisone, Vinadio per superare quindi la parte alta della valle e quindi Sambuco, Pietraporzio, Ponterbernardo, Bersezio e Argentera raggiungendo quindi il Colle della Maddalena m. 1996, confine italo-francese. Da qui si scende in territorio francese, seguendo la D900 oltrepassando Maison Meane, Larche e Meyronnes, prima di raggiungere un bivio nei pressi di Les Gleizolles dove va trascurata la diramazione di destra per il Col de Vars (D902) e si prosegue a sinistra sempre lungo la D900 fino a raggiungere Jausiers. Da qui si prende la strada che volge a sinistra (indicazioni per il Col de Restefond) e seguendo la C4 toccando Lans e arrivando nel pianoro del Pont du Ravin de la Combette m. 1650 dove si trova la sbarra. Si prosegue con una serie di tornanti prendendo quota, si oltrepassa il Pont de Clapouse e si raggiunge la conca terminale del vallone, superando la conca del Lac des Eissaupres e raggiungendo un pianoro erboso a quota 2380 m, dove ci sono varie piazzole ai bordi della strada per parcheggiare (circa 106 km da Borgo San Dalmazzo). Nei mesi di aprile e maggio è possibile salire fino ai tornanti di quota 2050 m. nel Vallon de Clapouse o direttamente alla Cabane e Pont de Clapouse, vero e proprio punto di partenza per la salita alla cima.
2) Il punto di partenza è raggiungibile anche dal Monginevro seguendo la N94 che transita da Briancon, Argentière la Besse, fino a Guillestre, da qui occorre seguire a sinistra la D902 per il Col de Vars, raggiungendo il colle e scendendo poi sul versante opposto a Saint Paul en Ubaye e quindi arrivando a Les Gleizolles, dove seguendo il precedente itinerario si raggiunge il pianoro di quota 2380 m. (110 km dal Monginevro).
Dal pianoro di quota 2380 m lungo la strada per il Col de Restefond si sale direttamente per prati fino a intercettare una stradina sterrata che piega a destra e si inoltra nel Vallon du Chevalier. Si segue inizialmente il percorso della stradina che attraversa in piano alcune praterie, fino a quando non inizia a scendere, nei pressi di un tornante si stacca un sentiero senza alcuna indicazione (indicato solo da un piccolo ometto) che si dirama a sinistra, e va seguito tralasciando quindi la stradina. Il sentiero, non segnalato ma comunque evidente, risale un valloncello e porta ad una conca, posta sotto il versante Nord del Caire Brun, dove si trova lo splendido Lac de Verdet 2503 m. Contornato il lago sulla destra, il sentiero passa nei pressi di una fascia di rocce giallastre, supera uno spallone erboso e poi volge a sinistra, dove un ultimo pendio detritico conduce al ben visibile Pas de Toureis 2674 m, indicato da un grosso ometto di pietre.
Dal colle, trascurata a destra la cresta NE che porta alla Cima NE del Chevalier, si segue invece un sentiero che volge a sinistra, traversando prima in piano e poi in leggera salita il valloncello sospeso, noto come Vallon de Toureis sulle carte IGN, alla base del versante meridionale del Chevalier, fino a raggiungere un colletto senza nome di quota 2758 m posto tra la cima SE del Chevalier (a destra) e il Ventebrun (a sinistra).
Si prosegue quindi a sinistra, seguendo il sentiero che risale inizialmente l’ampio crestone NE del Ventebrun, e poi qualche metro sotto il filo (versante Restefond) fino a raggiungere un piccolo avvallamento detritico, dove il sentiero riprende il filo di cresta, scavalca un’anticima e per alcune facili roccette raggiunge la vetta, indicata da un semplice ometto di pietre. La croce di legno che si vede dalla cima è posta su un’anticima di qualche metro più bassa della cima principale. (ore 2 indicative dal pianoro di quota 2380 m alla cima). In discesa si ripercorre il sentiero dell’andata fino al colle senza nome di quota 2758 m.
Da qui occorre tralasciare il sentiero che scende nel Vallon de Toureis, e, innalzarsi sul filo della cresta SO del Chevalier, dove non è presente un sentiero vero e proprio, ma una traccia (non sempre visibile) e qualche ometto che facilitano la scelta dei passaggi più agevoli. Superato il primo tratto di sfasciumi e terriccio, un breve saltino (che si può superare direttamente o aggirare a destra) di facili roccette gradinate porta all’anticima dove si trova un grosso ometto di pietre.
Si prosegue ora lungo il filo di cresta e con percorso facilmente intuibile si superano altre roccette e si raggiunge la cima SE del Chevalier, punto culminante di questa bella montagna, indicata semplicemente da un ometto di pietre (30 minuti indicativi dal colletto di quota 2758 m alla cima).
In discesa si ripercorre la cresta fino al colle di quota 2758 m e da qui per sentiero si ritorna al Pas de Toureis e al parcheggio.
- Cartografia:
- IGN foglio 3540OT. Barcelonette – Pra Loup - Allos. Scala 1:25000. Didier et Richard foglio 1. Alpes de Provence (Tinèe – Ubaye). Scala 1:50000
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