Percorso piuttosto diretto, piacevole fino al Refuge de Vallonbrun, poi si dovrà salire per 1000 m di dislivello in sostanziale assenza di sentieri. Il pendio/canalone di salita è si ripido ma non presenta difficoltà particolari in condizioni estive. Discorso differente se affrontato in presenza di neve, considerata la pendenza di 30/40° su 600 m è considerabile F+/PD-, utili pertanto piccozza e ramponi.
Sconsigliabile con nebbia, percorso molto assolato e dopo il rifugio è difficile trovare acqua.
Per chi volesse abbreviare l'avvicinamento è possibile salire in mountain bike fino al rifugio, strada molto bella e non troppo ripida.
Per verificare le condizioni di innevamento, il percorso è ben visibile dal lato francese del Colle del Moncenisio.
In alternativa c'è anche un secondo punto di partenza, in località les Grattais, raggiungibile sempre dalla strada per Bessans, alcune centinaia di metri prima di quella di le Collet. Si tratta di una strada sterrata in buone condizioni di circa 2 km. Quando si incontra la palina indicatrice del sentiero per il Refuge de Vallonbrun si prosegue ancora per 200 m lineari fino allo spiazzo adibito a posteggio (oltre la strada prosegue fino al rifugio, ma è vietata ai non autorizzati.
Partenza da le Collet: inizia il sentiero, ben segnalato e agevole, per il Refuge de Vallonbrun; una volta raggiunti gli alpeggi di le Mollard (poco sopra si incontra un sentiero che collega i due sentieri di salita) si continua sui pascoli sovrastanti fino a raggiungere la Chapelle di Saint Antoine, posta non lontana dal Refuge de Vallonbrun, che va lasciato più in basso a sinistra.
Partenza da les Grattais: si segue il sentiero che parte 200 m lineari prima dello spiazzo adibito a parcheggio. Il sentiero, mai ripido, con numerose giravolte tra rado bosco e pascoli, consente di guadagnare quota toccando alcune baite fino ad intercettare la strada sterrata alcune centinaia di metri prima del rifugio. La si segue superando il rifugio (ultima fontana) e raggiungendo la vicina Chapell de Saint Antoine.
Si abbandona il sentiero che prosegue a mezza costa iniziando a salire in prossimità delle ultime baite sul costone, un pendio erboso di moderata pendenza, non ci sono sentieri ma solo tracce di bestiame qua e là. Il percorso non è comunque obbligato e dopo alcuni dossi si raggiunge un avvallamento che si può seguire fino a sbucare in un vasto ripiano (Plan du Cret) a circa 2650 m, dove l’erba lascia repentinamente posto ai detriti. Ben visibile di fronte a noi il pendio che andrà risalito verso il Col du Vallonbrun.
Inizia quindi la ripida e faticosa salita del pendio, non ci sono tracce se non alcune di discesa nelle zone di terriccio ma non sono utilizzabili in salita; nella prima parte conviene restare un po’ sulla destra rispetto alla modesta linea di dorsale che forma il pendio, cercando di sfruttare piccole fasce erbose e poi zone di pietrame un po’ più solide. Dopodichè bisognerà tornare sulla dorsale faticando un po’, fino a raggiungere un piccolo ripiano a circa 3100 m di quota, dove si può trovare un nevaio (aggirabile) anche a stagione inoltrata.
A questo punto si continua sempre su forte pendenza, il terreno peggiora ulteriormente come qualità: si deve puntare a raggiungere una modesta barra rocciosa al centro del pendio (l’unica che c’è), la si costeggia dal basso verso sinistra sfruttando una vaga traccia tra terriccio, quindi appena superatala conviene riportarsi verso destra al centro del pendio, sotto la verticale del colle risalendo la china di scisti di piccole dimensioni senza alcuna difficoltà. Non bisogna invece farsi tentare dal proseguire dritti in una sorta di canalino sulla sinistra, perchè il terreno peggiora ulteriormente e nella fascia di roccette sovrastante ogni pietra si muove.
Raggiunto il Col du Vallonbrun 3272 m si segue la dorsale di destra, con pendenze finalmente più dolci, che dopo un primo tratto si allarga formando un vasto pendio sospeso, che culmina con un panettone che può essere considerato l’anticima. Da questo si vede ormai prossima la cima.
Si deve scendere sulla destra sfruttando un facile terrazzino detritico perdendo 10 m di dislivello, e poi risalire il facile crestone che conduce in cima 3479 m (in presenza di neve possono tornare utili i ramponi)
Discesa per lo stesso itinerario; il pendio sotto il colle che in salita risulta un po’ disagevole in discesa è invece molto scorrevole e rapido, sfruttando ovviamente le zone di terriccio e detrito più fine.
- Cartografia:
- IGN 3633 ET 1:25000 TIGNES...
- Bibliografia:
- alpinisme vanoise haute-maurienne di patrick col