1. dal Vallone di Malatra, salendo sulla cresta erbosa in corrispondenza dell’alpeggio di Giuè superiore e poi percorrendola tutta fino in vetta, facendo però attenzione ad un punto delicato; una descrizione di questo percorso si trova sul sito del Rifugio Bonatti (ww.rifugiobonatti.it);
2. dal Monte di Belle Combe, raggiungibile da Arnouvaz, percorrendo tutta la cresta spartiacque che congiunge i due monti;
3. dal Vallone di Belle Combe, prima attraversando il vallone verso la sua testata, poi risalendo per prati e rade tracce fino a raggiungere il colle sulla cresta citata al punto 2., dal quale si arriva facilmente in vetta.
Nell’itinerario qui proposto c’è un po’ la combinazione di questi tre percorsi, con andata partendo da Arnouva e ritorno a Lavachey via rifugio Bonatti. Se però il traguardo è la vetta del Charfiere, il vero scopo dell’escursione è il vallone di Belle Combe, solitario e quasi dimenticato con i suoi due alpeggi che si perdono nella sua verde vastità, raggiungibile con un sentiero anch’esso quasi dimenticato e che obbliga ad una notevole salita e ridiscesa.
Un’escursione nel passato, quasi inimmaginabile nella Val Ferret di oggi, e a due passi da un sentiero stra-frequentato quale quello del TMB. E naturalmente, da quando si lascia questo sentiero fino a quando non si torna sul percorso dell’Alta Via 1, dimenticarsi ogni segno di presenza umana
Da Arnouvaz (1769 m) seguire il sentiero TMB direzione Rifugio Elena; alla partenza il sentiero sale ripido con alcuni tornanti, quindi arriva su un tratto in piano in cui vi sono i ruderi dell’alpeggio Tsa de Jean. Qui occorre prendere, cento metri circa dopo i ruderi e sulla destra salendo, il sentiero che porta agli alpeggi di Pre de Bar superiore; il bivio però non è visibile né segnalato, come riferimento si può prendere un pino solitario sul ciglio del sentiero. Una volta individuata la traccia, il sentiero, che è poi sempre visibile e ben marcato, sale dolcemente fino sull’orlo di un canalone, qui inverte la direzione e sale attraverso una rada macchia di larici fin sul bordo del vallone di Belle Combe dove inverte nuovamente la direzione e con un lungo traverso, attraversando due canaloni, arriva agli Alpeggi di Pre de Bar superiore e Tsa de Jean damon (2202 m), da dove prosegue per il vallone di Combette. Agli alpeggi occorre invece lasciare il sentiero e salire per prati fino al pianoro superiore, quota 2400 m ca., da dove, affacciandosi sul vallone di Belle Combe, si vedono le tracce del sentiero che scende all’Alpeggio di Belle Combe inferiore (2192 m). Scesi all’alpeggio, risalire lungo il torrente verso la testata del vallone, seguendo le tracce di bestiame, poi per prati si inizia a salire fino a raggiungere un pianoro dal quale è visibile il colle posto sulla cresta che congiunge il Mont di Belle Combe con il Charfiere. Raggiunto il colle, sempre su prati e rade tracce, si percorrere tutta la cresta erbosa fino a raggiungere il pendio roccioso, che si supera con facile arrampicata sulle roccette e dal quale si sbarca su un’altra cresta erbosa che conduce fino alla vetta del Charfiere (2827 m) individuabile dall’ometto.
Dalla vetta, dalla quale si scorgono gli alpeggi di Malatra ed il Rifugio Bonatti, scendere la cresta erbosa in direzione Ovest fino a raggiungere il punto esposto, che volendo si può aggirare scendendo sulla pietraia (deviare a destra scendendo) e descrivendo un ampio semicerchio fino a ricongiungersi nuovamente alla cresta di discesa. Si scende ancora lungo la cresta fino alla sella finale, dalla quale, piegando a sinistra e per tracce di sentiero, lasciandosi sulla destra la grande macchia rossa, si scende sul piano di Malatra ricongiungendosi al percorso dell’Alta Via 1 nei pressi dell’alpeggio di Giuè superiore, dal quale si può scendere sia al Rifugio Bonatti oppure agli alpeggi di Giuè inferiore, e quindi a Lavachey.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 1 (Monte Bianco), Scala 1:25000.
- Bibliografia:
- A. Giorgetta - Valdigne, gli itinerari escursionistici - Zanichelli Editore