Il "portage" sulle creste é di 30' max, ricompensato dalle splendide discese, tutte in sella.
Da Lottulo si risale la provinciale fino a Macra, dove si attraversa il torrente Maira in direzione di Celle Macra; si raggiunge su asfalto la borgata Chiesa, dove si devia a destra raggiungendo le borgate Serre e Chiotto (1306m), dove termina l’asfalto.
Si risale tutto il vallone Tibert, lunghissimo e abbastanza ripido, fino alle Basse di Narbona(2230m), trascurando, un precedente bivio a destra che porta alle grange Tibert.
Qui potete, vuoi andare tutto in cresta asinistra, oppure percorrere un 500m di sterrata sottocresta a sinistra fino alla seconda fontana, da dove trovate dei paletti con la sommità biancorossa che vi portano in cresta.
Seguite i paletti e con qualche piccolo saliscendi nei prati rasati arrivate sulla punta di Rocca Cernauda(2284m), dove non c’é l’indicazione di dove siete, ma una palina che dice che per il Colle di Margherita dovete andare a destra, benché, specie con la nebbia, sareste tentati di andare diritto.
Si percorre in sella, scendendo a volte per qualche metro, un lungo tratto di cresta discendente, e poi il sentiero sta leggermente sottocresta, benché ve ne sia anche uno in cresta,(che passa su Rocca Albert e M.Plum) ma é diligentemente segnalato che é difficile ed esposto, quindi da evitare con la mtb, che ve la portereste per tutto il tratto.
Continuate evitando una deviazione a destra che vi porterebbe a Valliera, e Campomolino in Valle Grana, e state attenti a non perdere i paletti e le tacche rosse, perché potreste sbagliare cresta e finire chissà dove.
Arrivate così in sella al Colle di Margherita, una bella sella erbosa (1964m), seguite i paletti e le paline “Colle del Gerbido” in leggeri saliscendi ed arrivate sulla Punta del Mezzogiorno (2006m).
Ora non resta che buttarvi giù sul sentiero che percorre il bel crinale in ripida discesa, in sella con molta attenzione.
Arrivate ad una grangia verso q.1550: qui dovrebbe esserci un sentiero che va a destra e che porta al colle del Gerbido, ma io non ho visto né sentiero né indicazioni.
Però il sentiero continua piegando decisamente a sinistra con indicazione “P.O.”, percorso occitano.
Bellissimo traverso discendente, piccole risalite ed arrivate ad un’altra grangia, a quota 1417m, giusto sopra Assara (o Assarti), dove inizia la sterrata; continuate, vi é una risalita di 50m di dislivello che supera il colle di Giada e scende ad una grangia appena sopra la chiesetta di S.Margherita.
A sinistra, qualche metro sotto, trovate l’indicazione “Paglieres” ed il fantastico percorso tra i faggi giganti, in leggera discesa, fondo impeccabile, ed in men che non si dica vi trovate, risalendo pochi metri, alla borgata Bedale, 10m dopo la quale siete sull’asfalto, sul quale potreste scendere tranquillamente accanto al Rio Combamala fino alla Provinciale ed in breve raggiungere Lottulo.
Ma voi no.
Scendete due tornanti e, al tornante dopo Chiotto (1100m) pigliate la sterrata a sinistra, non segnata sulle carte.. e sperate che dio ve la mandi buona, che non finisca e che non venga notte.
In effetti la strada, bella, scende, poi risale, risale, fino a q. 1200 sotto il colle Fornetti.
Piega a sinistra e scende nel selvaggio vallone, peggiora, e voi pensate che prima o poi finirà nel nulla.
E invece no!
Và fino in fondo, passando accanto ad una bella borgata in via di rifacimento rinominata “Lume di Luna”, che per ora, di nuovo ha solo il cartello ed il cancello col lucchetto.
Forse l’han comprata i tedeschi.
La bellissima discesa vi porta a Pragelato, ma non siete in val Chisone, bensì in riva al torrente Maira, attraversate il ponte ed una bella rampa vi porta a Lottulo.
Salvi. E contenti.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana Stura