Il periodo indicato è l'autunno sia per l'esposizione molto soleggiata, sia per evitare le nebbie che in zona si formano pressochè quotidianamente nel periodo estivo. La discesa dalla Cerisira verso il Colle di Boina richiede buona visibilità.
Difficoltà E fino alla Punta Fiunira, per la Cerisira EE con un passaggio molto delicato a causa del sentiero franato poco dopo la sella fra le due cime.
Se si sceglie di partire direttamente da Villanova (allungando di 100 m il dislivello), attraversata Villanova, alla fontana poco prima di uscire dall’abitato, imboccare uno stretto viottolo (indicazioni Col Content, Col Malaura, ecc…) che sale a tornanti inoltrandosi in un fitto boschetto per poi sbucare sulla strada sterrata soprastante, punto che si può raggiungere comodamente in auto.
A questo punto per raggiungere il Col Cuntent si hanno due opzioni.
1. Salita dall’Alpe Crosenna (variante più lunga ma su sentiero migliore): si percorre la strada sterrata per alcune centinaia di metri, superando un tratto cementato fino alla curva con il ponte sul Rio Crosenna 1428 m; qui i cartelli indicano varie destinazioni, tra cui Alpe Crosenna, Col Malaura, Col Cuntent e Bivacco Soardi al Col Bucie. Si inizia a salire sul versante idrografico sinistro del rio, alzandosi di quota e poi traversando per portarsi alla bellissima conca erbosa dove si trovano le Alpi Crosenna 1653 m (vi è un agriturismo con possibilità di pernottamento). A monte degli edifici troviamo le paline segnaletiche, si continua a destra sul sentiero per il Col Bancet, vi sono numerose tracce di bestiame ma l’importante è non seguire quelle che poi si inoltrano nel vallone con il rio, ma si attraversa il rio stesso verso destra nel punto più agevole, per poi iniziare la lunga e un po’ monotona salita del costone sud-ovest che porta al Col Cuntent (riconoscibile per due manufatti bellici di colore chiaro posti in cresta). Il sentiero non sempre evidente è segnato da vecchi segnavia bianco-rossi, e compie numerosi zigzag fino allo stretto intaglio del Col Cuntent 2110 m.
2. Salita dal vallone del Rio Pissoia (variante più diretta ma su sentiero invaso dalla vegetazione): proseguire sinistra lungo la strada oltre il divieto di transito per pochi metri, quindi imboccare a destra una sentiero nel fitto bosco con indicazioni Col Content, Col Bancet. Dopo un breve tratto abbastanza ripido, ci si ritrova sulla bella mulattiera militare (purtroppo in pessime condizioni e invasa dagli arbusti) che con un numero infinito di tornanti risale i ripidi pendii che fanno da sponda destra idrografica del vallone del Rio Pissoi. Lasciati i boschi di latifoglie e poi di larici, con un’altra serie di tornanti (attenzione: in alcuni punti la mulattiera è crollata e i pendii erbosi sono molto esposti e scivolosi) si giunge alla piccola casermetta non distante dal Col Content, poco più alto a destra.
Dalla casermetta si può più agevolmente proseguire sulla bellissima mulattiera militare (purtroppo in alcuni tratti franata) che prima con un traverso e poi con ampi tornanti guadagna quota portandosi ad una conca superiore, oppure salire lungo una traccia inerbita sulla dorsale sovrastante la casermetta stessa, svalicando nei pressi di un piccolo laghetto a 2220 m.
Da questa conca si apre il panorama sulla parte superiore dell’itinerario; a questo punto la scelta più conveniente è quella di proseguire sul sentiero n.123 per l’Alpe Bancet, nonostante ci siano delle tracce (che via via si perdono) che inviterebbero a continuare lungo il solco della valletta sotto le propaggini della Punta Cerisira. Poco sotto l’Alpe Bancet 2241 m, raggiunta per dossi e pascoli, si continua sul pendio erboso che si dirige diretto alla Punta Fionira; il pendio diventa man mano una dorsale erbosa, che si vince con numerose serpentine sino a raggiungere una casermetta diroccata appena a sinistra della cima, da qui ultimo breve tratto su terriccio ed erba fino in vetta 277 6 m.
Dalla cima si scende per tracce all’intaglio posto tra la Fiunira e la Cerisira, quota 2736 m.
Si prosegue sulla traccia di sentiero marcata con vecchi segni di vernice bianco-rossa, compiendo prima un traverso su una ampia cengia terrosa, quindi si arriva ad un punto in cui il sentiero è franato e ci si presenta davanti una sorta di canalino di terriccio franoso. Lo si deve superare o direttamente (appigli inesistenti) oppure tenendosi sulle friabili roccette a destra; in entrambi i casi il passaggio è breve ma un po’ delicato, cautela. Superato il passaggi si arriva ad una cengia un po’ aerea che poi immette nello scosceso pendio sud-est sotto la cima. La traccia abbastanza esile e un po’ scivolosa (nessun problema in assenza di neve) percorre alcune diagonali per raggiungere la dorsale sud a pochi metri dal casermone diroccato posto sulla sommità della Punta Cerisira 2823 m.
La discesa può avvenire o per la via di salita, oppure compiendo un bell’anello decisamente selvaggio nel vallone sotto il Bric Bucie (la Mait di Bucie).
Si scende seguendo i segni di vernice rossi che puntano in direzione sud, superando un primo tratto piuttosto ripido tra sfasciumi e placche di rocce rotte, poi anzichè continuare negli sfasciumi i segnavia invitano a tagliare a destra per portarsi su terreno erboso più solido. Si inizia quindi a perdere quota fino a circa 2550 m, dove le tacche proseguono a mezza costa mantenendosi in quota e sono dirette al Bivacco Soardi al Col Bucie; a meno di volerlo o doverlo raggiungere per qualche motivo, conviene continuare a scendere sul fondo dello stupendo vallone erboso, puntando ad una zona con grossi massi incastonati nei prati, giungendo al ruscello dove a circa 2500 m si incontra una traccia abbastanza marcata. La si percorre fino ad un primo pianoro, quindi evitando la discesa sino al pianoro sottostante, ci si mantiene alti a destra (presenti vaghe tracce) risalendo lentamente di quota per puntare all’evidente Colle di Boina, posto in direzione sud. Quasi in vista del colle si incontra il sentiero principale proveniente dal Bivacco Soardi, e da qui in pochi istanti al colletto 2393 m. Ora non resta che percorrere in discesa il lungo sentiero, dapprima in una valletta erbosa, poi per pendii più ripidi, che percorre il vallone del Rio Crosenna, giungendo nuovamente agli alpeggi già incontrati all’andata. Da qui si torna a Villanova.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.7 Val Pellice
- Bibliografia:
- Monviso e sue Valli, vol.2 - Giulio Berutto