Il canale che caratterizza la parte alta dell’itinerario incide l’imponente bastionata meridionale della Punta di Ceresole, con una linea logica ed elegante ed offre una sciata abbastanza impegnativa in ambiente severo, ma molto solare. La discesa in sci del breve ma ripido versante N della vetta, se in buone condizioni, è davvero la ciliegina sulla torta di una gita già notevole così.
Fatta partendo dal Rif. Pontese risulta piuttosto faticosa per il dislivello e lo spostamento, cui si aggiunge la “simpatica” risalita al Colle dei Becchi al ritorno. Trattandosi con ogni probabilità della prima discesa in sci abbiamo voluto dare al canale un nome che ci pare sintetizzarne efficacemente la geometria e la localizzazione.
Se si decide di passare dal Vittorio Emanuele il dislivello in giornata e lo spostamento si riducono di un bel po’, ma la sciata risulta senz’altro meno bella, oltre che più breve.
Dal rifugio Pontese salire al Colle dei Becchi (2990 m), scendere sul versante piemontese per circa 150 m, poi traversare a mezza costa perdendo meno quota possibile. In breve si giunge nei pressi del Biv. Ivrea (2770 m), dove si rimettono le pelli. Salire in direzione dell’evidente canale SE della P. di Ceresole fino al conoide basale, a q. 3200. Calzati i ramponi risalire interamente il canale, che ha un dislivello di circa 430 m, su pendenze abbastanza costanti sui 45°, con alcuni brevi tratti più ripidi. Si sbuca in una conchetta sul ghiacciaio della Tribolazione, da cui all’attacco della breve parete N. Risalirla (70 m) su pendenze da 45° a 50°, uscendo sulla cresta sommitale superando verso la fine alcuni facili passaggi di misto (I-II).
Discesa: Sciare il pendio della parete N, piuttosto ripido, ma breve e non esposto. L’ingresso del canale è caratterizzato da una breve strettoia molto ripida e con rocce affioranti dove probabilmente è frequente dover scalettare (come abbiamo fatto noi), o addirittura scendere a piedi. Dopodiché si segue la porzione superiore del canale (45°, un breve tratto sui 50°) fino alla ramificazione. Di qui è possibile attraversare verso dx scendendo, fino ad entrare nel ramo di sx che scende dal ghiacciaio pensile (linea verde sulla foto), leggermente più ripido del ramo principale. Noi abbiamo optato per questa soluzione in quanto il ramo principale presentava una rigola marcata. Superare infine la strettoia nella parte bassa e sbucare sul conoide. Proseguire su bellissimi pendii fino al Biv. Ivrea, da cui si rimettono le pelli e si risale al colle dei Becchi. In discesa da quest’ultimo, nella parte bassa, conviene tenere la sx, passando sotto la P. delle Carnere, in una valletta che conserva la neve più a lungo.
- Cartografia:
- Gran Paradiso 1:25000 (Meridiani e Montagne)
- Bibliografia:
- Guida CAI-TCI dei Monti d'Italia