Sviluppo: circa 180 m + 80 m comprendenti il primo tiro in comune con la Castiglioni Ovest ed il traverso che porta alla base dello spigolo.
Materiale: Sulla via sono presenti parecchi chiodi, ma possono quasi sempre essere sostituiti o integrati con "protezioni veloci". Sono utili quindi una serie completa di stopper, friend piccoli e medi, fettucce di varie misure, moschettoni e qualche rinvio. Alcune soste a spit, altre da attrezzare con cordoni o protezioni. .
Consigliabile un martello per verificare la tenuta dei chiodi e 2 corde da 60 m, una scelta di chiodi.
Bella arrampicata classica, molto varia ed elegante su roccia ottima.
L’accesso più rapido per arrivare alla base del diedro è attraverso la gran cengia ovest del Castello: poco prima del colle Greguri, salendo da grange Collet, costeggiare la parete nord di Rocca Castello e intercettare tracce di passaggio. Immettersi in un canale-diedro con blocchi accatastati (II+) e proseguire in breve alla cengia mediana con erba. Qui evidente sentiero conduce ad un altro salto, aggirabile a sx (faccia a monte, II+, possibile sosta su cordoni se è un po' umido). A questo punto proseguire e in breve si è all'attacco, dal colle Greguri in circa 20'.
Salire direttamente il diedro fessurato, superare una strozzatura e raggiungere la base della parete vera e propria. S1, 30m (IV).
Dalla sosta traversare orizzontalmente, seguendo un sistema di lame e fessure, fino quasi a raggiungere la base dello spigolo. S2, 40 m (II+)
A questo punto salire direttamente per una decina di metri, piegando poi leggermente a destra sino ad una nicchia di roccia rossastra. S2 bis, 10 m (III+). Possibilità di unire i due tiri precedenti.
Dalla sosta salire piegando verso destra fino a raggiungere uno stretto camino che conduce ad un terrazzino formante una nicchia; intercettare la sosta alla base di un diedro ascendente verso sx. S3, 25 m (IV+).
Risalire il diedro, superare un muretto (chiodo) e poi piegare a sinistra salendo ad un comodo terrazzino sovrastato da un muro strapiombante rossastro. Sostare con cordoni passati dietro ad una grossa lama (possibile integrare); S4 20m (IV).
Salire il diedro aperto e fessurato sopra la sosta (chiodo) sino alla base del muro strapiombante rossastro; aggirarlo sulla destra (chiodo) e proseguire direttamente su terreno leggermente strapiombante ma provvisto di buone prese (passo chiave di 15m, chiodi), sino ad uscire per fessura ascendente verso dx su placche meno inclinate. A questo punto salire verticalmente per una decina di metri e poi traversare 4 metri a destra in prossimità di un vecchio chiodo a lama (rosso). S5, 50m (IV,6a,IV).
Avvicinarsi allo spigolo ascendendo verso sinistra su di una falsa cengia di placche inclinate, superare uno strapiombo nerastro (chiodi) e proseguire con magnifica arrampicata direttamente fino in vetta. S6, 35m (IV+).
Discesa: Raggiungere lo spigolo nord-est della Torre, dove è posta una calata attrezzata con spit e catena, e scendere con una doppia da 30m (limite) alla forcella del Castello. Dalla forcella salire pochi metri su blocchi accatastati, traversando a destra, e raggiungere la cengia alta della Rocca Castello; a questo punto è consigliabile scendere di una quindicina di metri in direzione sud-est e reperire la sosta di calata della via Balzola. In alternativa, dalla forcella, senza alzarsi, traversare un po’ in esposizione verso destra senza prendere quota, giungere sulla cengia alta della Rocca e reperire la sosta di calata della via Balzola.
Da questa, con una calata da 60m si scende al terrazzino in comune con lo spigolo Maria Grazia, alla base del diedrone. Dal terrazzino è consigliabile effettuare 2 calate da 30 metri, sempre verticali e con soste a spit, raggiungendo comodamente la S2 della Balzola da cui, con un’ultima doppia da 60m, si arriva a terra.
- Bibliografia:
- Il gruppo Castello-Provenzale (Giovannino Massari)