L1/L2: si parte a sx del bollo e si risale la parete articolata con percorso un po’ da cercare, sono presenti numerosi chiodi, non visibili dalla partenza (difficoltà da 4° a 5b)
L3: inizialmente verso sx su placche compatte, poi in obliquo verso dx (5c con tratto di 6a).
L4: bella parete verticale (6a e 6b)
L5: come la precedente ma un po’ più facile (6a+) fino in cima al pilastro
L6: superato un piccolo intaglio si prosegue per una breve parete (5c) oltre la quale una cengia ascendente verso dx. conduce alla sosta (3°, con terra e detriti)
L7: si prosegue verso destra lungo la cengia (3°-4°, roccia migliore) per poi risalire un diedro poco marcato obliquo verso dx. (5b)
L8: bella parete verticale con tratti strapiombanti (6a+, con un passo in A0)
L9: breve strapiombo iniziale (6a), poi via via più facile verso sx. fino a uscire in vetta su massi accatastati (meglio aggirare a sx. l’ultimo tratto strapiombante).
Discesa in doppia lungo la via. Prima calata breve a S8, da cui ci si cala in obliquo fino a S6. Breve ma complicata la successiva, necessario rinviare in più punti. Da S5 in poi calate dritte e veloci, con 60 m da S4 si può arrivare a S2 e da qui a terra.
In alternativa si può scendere un canale detritico in direzione E (aspetto orribile!) che arriva alla base della parete, oppure verso NE (valle Orco, breve tratto su ghiacciaio) per rientrare sul versante francese dal colle del Carro, ove si ritrova il sentiero.
- Cartografia:
- IGN - Vanoise