Fare grande attenzione a come e dove ci si muove. Si percorrono lunghe cenge sui versanti Ovest ed Est della montagna dove è vietato sbagliare. Stessa regola vale per il canale/sperone di salita fino all'anticima del Carboné, ove occorre arrampicare con grande delicatezza e preferire passaggi più tecnici alla progressione sul fondo del canale (rischio di scivolate senza possibilità di fermarsi o di far partire significative scariche sul compagno che precede, con conseguenze nefaste).
La discesa sulla Normale impone attenzione, ma è tecnicamente molto più semplice.
Casco fortemente consigliato, ma corda e imbrago inutili; l'itinerario è sostanzialmente improteggibile.
Salita e discesa comunque di soddisfazione enorme per l'aspra natura del territorio e di estremo interesse faunistico.
Da S.Giacomo si segue la strada asfaltata che sale alle ex Palazzine Reali e, divenuta a fondo naturale, che raggiunge l’enorme pianoro del Pra del Rasur terminando il suo corso al Gias sottano del Vei del Bouc. Si segue la mulattiera che sulla sinistra sale diagonalmente e, dopo lunghi e numerosi tornanti, si arriva al bellissimo lago del Vei del Bouc.
Senza scendere al lago si continua sul sentiero che a q.2100 ca forma un bivio (palina). Si segue il tronco sinistro che risale, a tratti malridotto, una ripida china erbosa uscendo su di un piccolo colletto (2555 m ca). Il sentiero prosegue bellissimo in un selvaggio avvallamento sede di una pozza d’acqua e prosegue verso la testata del vallone della Roccia.
Si taglia l’arida china sovrastante il chiaro lago della Roccia e, dopo un ultimo tornante, si giunge al passo di Monte Carbonè (2800 m – palina). Da questo punto l’itinerario diventa più impegnativo e richiede cautela.
Dal valico si scende sul versante opposto per 30m sul sentiero che scende al Lago Carboné. Si nota un’esile cengia che si stacca sulla sx e, dopo un primo tratto in piano, sale fino a un intaglio che dà sul versante Ovest e dà accesso alla cresta Sud (N.B.: la cengia della normale parte invece 20m più in basso e resta integralmente sul versante Est dello spartiacque).
Raggiunto l’intaglio, seguire una labile traccia che sta poco sotto il filo della cresta Sud. La traccia poi prende a scendere lievemente (ometti), procedendo sempre in orizzontale (begli scorci sul lago della Roccia). Si seguono i piccoli ometti fino all’ultimo ometto (più grande) ove la traccia sparisce. Scendere con cautela per portarsi alla base del canale sfasciato che solca il versante Ovest della montagna, in ambiente severo e isolato (quota 2600m circa). Imboccare il canale, tenendosi però sulle placche rocciose a sx o a dx, a seconda della convenienza (passi di II/III se si vogliono evitare le pietre mobili. Percorrere il centro del canale è fortemente sconsigliabile). Nella parte alta del canale conviene spostarsi a dx, da dove è possibile raggiungere, con facili passi di arrampicata, l’anticima del monte Carboné quotata 2780m.
Scesi dall’anticima, si raggiunge l’altra estremità del piccolo anfiteatro roccioso, puntando ad una cresta che sbarra la strada verso la croce di vetta, ormai visibile. Con passaggi di II un po’ aerei nel finale (attenzione alle lame mobili) si giunge con facilità ad una crestina che in pochi istanti conduce alla panoramica vetta.
Discesa per la via Normale.
- Cartografia:
- IGC1:50.000 Alpi Marittime e Liguri