Dal piccolo borgo di Cavassolo, appena superato il ponte sul Bisagno, si scende a sinistra e dopo pochi passi si trova a destra un’ umida scalinata tra le case che sale alla soprastante chiesina costruita proprio all’ imbocco del grande ponte canale dell’Acquedotto Storico Genovese. I segnavia “quadrato rosso” e bandierina biancorossa 312 sono frequenti ed accompagnano nella salita che , attraversando diverse volte la Provinciale e passando spesso tra le case sparse e per boschetti , fa arrivare ai paesini di Maggiolo e quindi di Calvari inferiore .
Da Calvari Inferiore si segue il sentiero “quadrato rosso” che si inoltra nelle strette viuzze del paese, fino a sbucare nella parte superiore, sotto il sagrato della chiesa. Si continua a sinistra, lungo la strada asfaltata, finchè si trova sulla destra il sentiero nei pressi dell’ultima casa, che sale un tratto di orti lungo un muretto a secco (si incontra un bivio da trascurare sulla destra, per il Monte Calvari- ci si arriverà al ritorno), e ritrova la strada vicino ad una costruzione dell’acquedotto.
A questo punto si deve fare attenzione quando il sentiero interseca la strada asfaltata per Capenardo, a tratti le deviazioni non sono molto visibili. Si alternano così tratti asfaltati ad altri dell’antica mulattiera lastricata, fino al Colle di Capenardo. L’ultimo tratto di questa mulattiera è invaso dai rovi, valutare se attraversarli oppure seguire più lungamente la strada. Da Capenardo 750 m si continua in direzione sud-ovest, scendendo di qualche metro lungo la strada sotto il paese sul versante di Davagna, per poi risalire fino alle ultime case, oltre le quali il percorso diventa sterrato.
Si attraversa ora una bellissima zona di pascoli molto panoramici, per poi abbandonare la sterrata nei pressi di una sella sotto il ripetitore ben visibile in cresta. Raggiunta la sella si supera percorre la traccia con segnavia “cerchio sbarrato” sul crinale, boscoso sul lato opposto, senza possibilità di errore. Si tocca la cima del Monte Bastia 885 m, e quindi con un ultimo tratto più ripido, ecco la vetta del Monte Candelozzo.
Per la discesa si torna a Capenardo dal sentiero di andata, salvo poi evitare la discesa proseguendo sul crinale erboso (stradina sterrata) puntando alle evidenti antenne del Monte Prati di Capenardo 880 m. Poco prima di raggiungerlo, nei pressi del grosso traliccio dell’alta tensione sul versante di destra, si scende liberamente percorrendo la panoramica dorsale, raggiungendo rapidamente una crestina di roccette ai margini del bosco. Sempre senza mai abbandonare la dorsale si tocca il Monte Calvari. Da questo è ben visibile l’abitato di Calvari.
Bisogna scendere per tracce di sentiero, tendenzialmente tenendosi lungo il filo della dorsale boscosa non lontano da un muretto a secco. Qui il sentiero non è facile da seguire, in caso di problemi conviene spostarsi verso destra ed entrare nel bosco di castagni, dove vaghe tracce portano a scendere intersecando la strada asfaltata, oppure se si è stati bravi, si raggiunge per sentiero il bivio sopra Calvari incontrato all’andata. Da qui in pochi minuti si torna a Calvari.