Canaloni (Rocche dei) – Via dell’allievo

• L1 – 20 m : Risalendo un gradino verso il margine dx del muro, si afferra una fessura verticale che poi si segue fin sotto uno spigoletto, protetto da un secco sbalzo (IV- sostenuto¸3 ch.); uno spacco verso dx (che ben accetta varie misure di friends) consente ora di ristabilirsi alla radice dello spigoletto, che poi si supera in maniera piuttosto diretta ed elegante appena a dx del suo filo, uscendo così ad un comodo terrazzino (V-; 1 ch.; V-; sosta su 3 ch. con maillon di calata).
• L2 – 15 m : Il successivo ostico muretto (di roccia molto lavorata ma un po’ rotta e aggettante) si vince da sx verso dx, puntando ad alcuni blocchi staccati – ma ben incastrati – alla sua sommità (V aggirabile a sx; 2 ch.). Con breve trasferimento verso dx, si guadagna quindi un alberello di ciliegio alla base di un incassato canalino (sosta da attrezzare su alberello).
• L3 – 20 m : Evitando il canalino piuttosto ingombro di piante, si attacca invece il roccione a dx dello stesso, per raggiungere il soprastante forcellino, con un singolo passo un po’ delicato ed esposto (IV; 1 ch. e possibilità di friend medio piccolo in uscita). Ci si ristabilisce quindi sopra il forcellino, anche qui con un singolo passo, ma decisamente meno delicato ed esposto (III+; 1 ch.). Si prosegue quindi per un diedrino verso dx, guadagnando così l’ampia terrazza alla base dell’aereo e squadrato pilastrino conclusivo (III-; sosta su ceppo di roverelle con cordino e anello di calata in comune con la via “Alba rossa”, oppure da attrezzare più in alto con friends medio grandi, sullo zoccolo del pilastrino).
• L4 – 30 m : Il pilastrino conclusivo, in realtà, è formato da una serie di compatte bancate, appoggiate in rilievo l’una sull’altra; scavalcando lo zoccolo della prima bancata verso sx, si guadagna l’attaccatura della seconda bancata, alla base di un netto diedrino (III; 1 ch.); dopo un paio di bei passaggi all’interno del diedrino, si esce quindi a sx per afferrare il margine del monolitico muro a buona distanza da un inquietante “totem di massi”, e ristabilirsi sopra una prima provvidenziale cornice (dal IV al V- sostenuto; 2 ch.). Guadagnata più facilmente una seconda cornice di roccia, si ritorna ora verso dx, per entrare in un secondo netto diedro obliquo, che fa da margine alla successiva compatta bancata, e che consente di raggiungere la sommità della struttura (passo di V in entrata, poi IV- da proteggere con friends medio piccoli; sosta su 2 fix con catena della via “Alba rossa”).

Rientro: in corda doppia sulle soste della via (max 25 m) oppure a piedi, scovando un cengetta nel bosco a dx (faccia a monte) fino ad intercettare il disagevole canalone obliquo che scende dalla sella boscosa a monte della II Rocca, e che riporta all’attacco della via.