La via è stata aperta dal basso, per mezzo di protezioni tradizionali. Successivamente, le tre soste già utilizzate per le calate, sono state rinforzate con tre fix.
Si prosegue quindi a piedi per una strada privata che piega verso Sud. Dopo aver attraversato un piccolo corso d’acqua – e prima del cancello che chiude definitivamente la strada – si esce quindi a sx per sentiero (segnavia banda gialla) che aggira a monte una casa isolata, e guadagna infine una panoramica spalletta, da dove si scorge l’alto corso del torrente Orba, e i rocciosi versanti che lo racchiudono (15 minuti circa di cammino). Il sentiero prosegue quindi in riva dx orografica, fino ad affacciarsi sull’ombroso versante settentrionale della Rocca dei Canaloni che, dall’opposta sponda, scende quasi a sbarrare il corso del torrente, costringendolo all’interno di una breve ma molto sinuosa gola.
Il sentiero inizia allora a traversare su ripido pendio, con percorso più stretto ed esposto, protetto da un paio di corde fisse disposte a mancorrente. In pochi minuti, si giunge così a monte della gola, dove il sentiero intercetta un evidente “block-stream”.
Qui la vista spazia sul versante più meridionale delle Rocca, a monte del quale si staccano due distinti e più massicci corpi di roccia, delimitati alla base da altrettanti canaloni obliqui.
Il primo corpo di roccia è caratterizzato da un ampio e ipnotico diedro, dove salgono le vie “Bocca di lupo” e “Dito nero” (v. it. 69805 e 71077).; il secondo, invece, da un più aereo e squadrato pilastrino, percorso dalla via “Alba rossa” (v. it. 71537).
Scesa la colata di detriti e guadato il torrente (vari ometti) si risale l’opposta sponda all’interno un bel boschetto, fino a lambire il punto più basso del primo corpo di roccia, che qui forma una specie di speroncino. L’attacco della via si trova sul versante opposto dello speroncino (quello più solatio) sul fondo di un canale obliquo con grossi blocchi (targhetta di metallo).
L1 – 25m
Si sale sul fondo del canale ingombro di massi, fino alla base di un caratteristico caminetto passante. Vinto il caminetto, ci si ristabilisce sul filo dello speroncino (dal II al III+; possibilità di protezioni veloci e nuts, anche sul passo in uscita; sosta su 1 cl. e 1 fix con anello di calata).
L2 – 15m
Si prosegue ora sfruttando la spaccatura a dx del filo, per guadagnare un primo pulpito, da dove si vince un soprastante muretto, per ritornare sul filo dello speroncino (dal III al IV; possibilità di friends di media e piccola misura). A dx del filo si potrebbe proseguire all’interno di un incassato canale, chiuso in alto da una scura strozzatura, di aspetto marcio e ben poco invitante. Con astuta traversata si raggiunge allora una cengetta erbosa a sx del filo, al termine della quale si sosta su grosso blocco di roccia, alla base di un più netto e incoraggiante diedro (sosta su 1 ch. da rinforzare con 1 nut).
L3 – 15m
Il diedro si vince con arrampicata molto sostenuta ed entusiasmante (V; 2 ch.; eventuale friend di piccole dimensione per proteggere l’ultimo passaggio).
In uscita si sale quanto basta per rinviare un alberello, così da poter disarrampicare all’interno del canale, per poi attraversarlo a monte della scura strozzatura, e andare a sostare alla radice del costone di roccia che ne forma l’opposta sponda (sosta su 1 ch. e 1 fix con anello di calata).
Nota 1: Se il secondo di cordata ha poco margine sul grado, conviene attrezzare una sosta sull’alberello sopra al diedro, da dove si riesce a tenere la corda maggiormente in tiro.
L4 – 25m
Si supera il diedrino sopra la sosta, per poi puntare al filo del costone, da dove meglio si supera un bel muretto di roccia lavorata. Dopo essersi ristabiliti a sx del filo, si riparte per vincere un’ultima placca, che termina su bel terrazzino panoramico, a fianco di alcuni grossi arbusti sempreverdi (III e IV; possibilità di ottimi nuts e friends di media misura; sosta su 1 fix e abalakov con anello di calata).
Nota 2: Senza necessità di corda, si può raggiungere direttamente la squadrata sommità della struttura che, da questo versante, offre ancora un paio di lunghezze di facile ma bella arrampicata. Come premio, nelle giornate di cielo terso, si potrà godere di un’incredibile vista panoramica sull’intero solco della valle Orba, fino al suo ingresso in pianura, con le cime dell’arco alpino sullo sfondo.
Discesa:
A piedi per disagevole canalone, oppure con 3 corde doppie da 25m. circa, di cui la seconda con partenza dalla sosta del terzo tiro, e con arrivo sullo sosta del primo.