La via parte facile poi diventa nettamente verticale e presenta passaggi di aderenza ed opposizione decisamente tecnici. Seguono alcuni brevi tratti in traverso ma quasi sempre esposti e poi si affrontano tre muri strapiombanti ma attrezzati con generose staffe: verso l’uscita di ciascun tratto il cambio di moschettone potrebbe essere laborioso per chi non è abituato a tirare di braccia e potrebbe essere necessario avere una terza longe per il cambio o per riposare le braccia.
La via si ricongiunge con la Picassas nella parte finale prima di uscire sulla croce di vetta del Monte Camoscio. Quindi volendo è possibile percorre anche il breve ma intrigante ponte tre funi che caratterizza questa ultima parte in comune con la ferrata di sinistra, nettamente più semplice della parte precedente.
Discesa: lo stesso sentiero della ferrata Picasass riporta all’auto in poco più di un’ora. In alternativa è possibile proseguire per gli altri rilievi della zona: Monte Crocino, Monte Zughero, Mottarone completando un discreto anello che può riempire l’intera giornata.