In alternativa si può anche partire da Orsia, salendo sempre lungo le piste, ma si allunga ulteriormente lo sviluppo del percorso già considerevole (circa 14 km a/r).
Da Staffal si seguono i segnavia che al termine delle piste, indicano numerosi sentieri, salvo poi deviare subito a destra percorrendo una stradina sterrata-pista (segnavia TMR e 7a) da sci che dopo due tornanti si inoltra nel vallone costeggiando il ruscello. Si lascia in alto sulla sinistra la baita di Moos, e raggiunto un ponte, si volge a destra abbandonando il fondo del vallone, per iniziare la salita lungo la pista Moos, tre rampe piuttosto ripide alternate a brevi ripiani. Quando questa termina si incrocia una stradina proveniente da Punta Jolanda, si continua sulla pista di sinistra, e con percorso quasi pianeggiante si arriva bella bella conca che ospita numerosi fabbricati degli impianti e il bel rifugio Alpenhutte Lys 2339 m. Da qui si può vedere il restante percorso, con il Passo dei Salati sullo sfondo a sinistra della cima del Corno del Camoscio già ben evidente. Si attraversa il pianoro da destra a sinistra, sempre seguendo la pista; dopo il tratto pianeggiante si riprende a salire, passando sotto la cima, con più decisione ma mai con pendenze eccessive, fino allo strappo finale che precede il Passo dei Salati 2931 m.
Qui si volge a destra, direzione nord, passando nei pressi della statua dello stambecco, e quindi salendo il pendio con massi affioranti che conduce ad un’anticima con ometto di pietre, e quindi comodamente a destra in pochi attimi si giunge al punto più alto, altro ometto di pietre e piccola statua della Madonna in una nicchia tra le pietre.
- Cartografia:
- L’Escursionista Editore 1/25.000 n.8 Val d'Ayas, Gressoney, Monte Rosa