
Itinerario abbastanza lungo e faticoso, non difficile a seconda dello stato della neve. Ramponi e piccozza consigliati, anche se al 90% restano nello zaino.
Pochi pericoli oggettivi, ma occorre prestare un po' d'attenzione al rischio valanghe sui pendii che si traversano usciti dal bosco dopo Forca Miccia.
Arrivati in vetta a Monte Cagno fare attenzione alle cornici sospese sulla parete nord.
Dagli impianti di Campo Felice si punta verso l’evidente mulattiera che sale verso Forca Miccia (e una captazione dell’acquedotto). La mulattiera sale regolare fino al casotto dell’acquedotto, poi con un tornante più ripido sbuca sul passo di Forca Miccia (1710 m.; 45 min./1 h; possibile discesa a Rocca di Cambio).
Si piega a sx ONO e si entra nel bosco, seguendo i segni del sentiero estivo se visibili, comunque tenendosi a mezzacosta dove l’itinerario estivo non è più evidente.
Usciti dal bosco si continua a mezza costa su pendio più accentuato, sulla dx orografica di una valle abbastanza profonda.
Superate le quote 1915 e 1930 (evidenti a dx del senso di marcia), dove il percorso spiana e si raggiunge il fondo valle, si può puntare direttamente alla vetta (direzione NNE) sfruttando i costoni dei canaloni che scendono da essa.
3h/3h30 fino alla vetta; 1h30/2h per il ritorno.
- Cartografia:
- 1:25000 CAI L'Aquila
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