Bergamo-San Pellegrino-Branzi-Carona (TCI f. 5)
1° giorno. Da Carona, lungo la strada, si sale alla diga di Fregabolgia passando per la frazione Pagliari e per il Lago del Prato.
Costeggiando il lago lungo la sponda sinistra (nord) si raggiunge il rifugio, già ben visibile dalla diga; con forte innevamento questo tratto può essere pericoloso.
Normalmente a metà aprile si può arrivare in auto fino al Lago del Prato, a metà maggio fino alla diga di Fregabolgia.
2° giorno. Scendere nella conca sottostante il rifugio proseguendo in direzione sud verso la Baita Pian dell’Asino ed il Lago dei Curiosi.
Di qui dirigersi alla più bassa depressione della cresta che unisce il Monte Madonnino al Monte Cabianca (Tacca dei Curiosi 2360 m).
Risalire il ripido pendio a destra del colle che porta alla cresta spartiacque, lungo la quale si raggiunge la vetta del Monte Cabianca.
discesa:
Con una facile discesa lungo la cresta si raggiunge il colle tra il Monte Cabianca ed il Monte Valrossa (di qui raggiungibile), proseguendo poi a mezza costa in direzione di un evidente colle posto tra il Monte Valrossa ed il Monte dei Frati.
Da tale colle scendere verso nord ovest lungo lo splendido vallone che porta nella conca del Lago dei Frati.
Lasciare la diga sulla sinistra e scendere alla Baita Cabianca (1709 m).
Proseguire fino ad un ponticello oltre il quale si incontra la strada che scende a Carona.
- Cartografia:
- Bolis: Le Orobie t. 1; IGM t. 18 Pizzo del Diavolo