La via conserva uno stampo alpinistico: utili friend dallo 0.3 al 3 BD, nuts e fettucce o rinvii lunghi. Corda da 60m consigliata.
Non è da intendersi come via "sportiva", a volte va cercata, ma l'itinerario è comunque ben intuibile. Sono presenti alcune varianti spittate.
Consigliato attaccar presto, a causa della probabilità di essere immersi nella nebbia dalla seconda parte della mattinata. La via tende a seguire il facile, la fila di spit a volte non corrisponde esattamente con la relazione originale che riporto sotto adattata alla situazione attuale.
Dal bivacco del Col Bucie si segue il sentiero alla base della parete Sud, segni gialli e ometti. Superare un contrafforte, un ampio canale erboso, ed un secondo contrafforte, per cambiare versante e proseguire sotto l'enorme pietraia ai piedi della parete Sud-Est (si perdono circa 100m di dislivello nel cambio versante perchè la traccia scende). Continuare a seguire la traccia discontinua di sentiero e i segni ora rossi. Lasciare il sentiero in prossimità della conoide del canale Est e risalirlo fino all'evidente diedro sulla sinistra (100m di dislivello dal sentiero, 50 minuti circa dal bivacco).
Attenzione, gli spit che si vedono su una placca a sx del canale non riguardano la "Don Bessone" ma "Mare di Nubi".
L1 Salire nel diedro (fix) fino alla sosta prima di una sporgenza rocciosa.(sosta 1fix + 2 chiodi -30m, IV+).
L2 Dalla sosta salire ancora nel diedro-canale verso sx (fix) e poi andare a destra dopo il secondo fix, percorrere una crestina secondaria (alcuni fix) fino sotto ad un marcato tetto (sosta 2 fix- 35 m, IV).
L3 Scavalcare uno spigolo a sinistra (cordone bianco), percorrere il diedro successivo per qualche metro e prima di uno strapiombo attraversare a sx. Spostarsi poi a destra sulla placca (fix, passo di V) e percorrere la facile crestina secondaria fino ad una comoda sosta (sosta 3, fix 40 m IV).
L4 Dalla sosta attraversare verso sx su piccola cengia dietro uno spuntone e poi risalire subito a dx il facile spigolo che si ha davanti (chiodo sulla sx nella seconda cengia erbosa sotto lo spigolo superiore). Proseguire nel diedro successivo rivolto verso sud per raggiungere un terrazzo erboso e verso sx scalare la parete sul bordo di un canale (fix) e poi facile muretto di pochi metri (sosta 4- fix + catena- 50m, III+). (Si è alla base del “ alto lastrone rivolto verso sud, sospeso nel vuoto, ma solcato da una elegantissima spaccatura” cfr. don Bessone).
L5 Dalla sosta alzarsi di qualche metro e seguire la fessura di sx (chiodo visibile). Non seguire gli evidenti fix in piena placca (tiro di 6a+ appartenente alla via Mare di Nubi). Dal chiodo un piccolo passaggio verso sx leggermente strapiombante ma ben appigliato permette di seguire la comoda fessura fino ad un aereo spuntone (possibilità di uscire nel camino tra lo spuntone e la parete (sosta 5- fix IV+).
L6 Attraversare su una cengia erbosa, dapprima pianeggiante e poi ascendente verso sx (ovest) fin sotto ad una placca inclinata (sosta 6 da attrezzare su blocchi- 30 m). [A soli 10m dalla sosta precedente, nei pressi di una forcella, parte una variante spittata in placca di 6a/b del ’79 di Messina&co].
L7 Scalare la placca poco proteggibile (1 ch.) fino a raggiungere il suo bordo dx, doppiare il filo su di una larga fessura orizzontale e portarsi sul filo di cresta fino al sovrastante spuntone (sosta 7 2 fix- 50 m, V)
L8 Scendere all’intaglio successivo percorrendo l’affilata cresta (sosta 8- 40 m, III+, possibile eventuale doppia non attrezzata).
L9 Portarsi alla base dell’ultimo acuto spuntone e qualche metro a dx attaccare verso N un evidente camino (fix) che porta ad una forcella e di lì in cima al torrione (sosta 9- 2 fix, attrezzata per calata in doppia- 40 m, IV+).
L10 Scendere con facilità all’intaglio successivo, possibile doppia, ma sconsigliata per la possibilità d’incastro, si disarrampica facilmente. (sosta 10 su spuntone direttamente nell’intaglio – 40 m. III).
L11 Dall’ intaglio la cresta si sviluppa fino alla vetta, rivolta verso S-E. Da qui la si segue dopo aver superato un breve strapiombo su lame facili e apparentemente poco invitanti (fix in alto a dx) e si prosegue poi su ottima roccia lungo uno sperone (fix) fino ad incontrare la sosta sempre proseguendo sulla cresta. (sosta 11, spit- 50 m, III+).
L12 Con breve tratto senza percorso obbligato portarsi in alto verso dx su di un terrazzo sotto gli strapiombi finali (sosta 12 da attrezzare su ottimi spuntoni- 30 m, facile).
L13 Aggirare lo spigolo molto esposto (ch. e fix subito prima), uscire a destra e scalare il muro successivo (fix) fino ad uscire a dx su di una comoda cengia (sosta 13 ch.+fix – 35 m, IV/+).
L14 Un breve diedro (attenzione ad un enorme masso appoggiato), seguito da un passo in discesa porta sull’ultimo tratto di parete che si scala fino alla vetta (sosta 14-2 fix -45 m, III/+).
Note:
1)Dalla sosta 6 si può proseguire lungo la cengia ascendente fino alla base dell’ultimo spuntone prima della sosta 9;
a questo punto anziché scalare il camino successivo. si può raggiungere con facilità direttamente l’intaglio che origina il canale Est alla sosta 10.
In caso di cattivo tempo si può dall’intaglio attraversare verso ovest inizialmente per un cengia in leggera discesa e poi per facili passaggi raggiungere la via del canale S (normale val Pellice) (100 m, 5 min).
Discesa: dalla via Normale della cresta Nord (o del canale S per tornare al Col Bucie).
1’ invernale: S. Fraschia, S. Gay, L. Rivoira, E. Barbero, R. Lano, A. Re, C. Santunione il 28 gennaio 1968.
- Bibliografia:
- passaggio a nord ovest (michelin/oviglia)