Lungo il percorso dei due sentieri sono presenti numerose bacheche didattiche ottimamente posizionate e mantenute dal CAI di Lanzo.
Dopo le miniere si raggiungono bei pascoli ancora utilizzati. Dall’Alpe Inversetti ottimi panorami sulle cime delle basse Valli di Lanzo.
L’escursione inizia percorrendo il piccolo borgo 1030 m verso nord raggiungendo e superando il torrente. Di li a poco si raggiunge un bivio (occorre trascurare l’indicazione a dx per La Blinant) proseguendo dritti per la borgata Rivirin (dove sono presenti interessanti strutture in pietra, ferro, legno, opera di Cichin, artefice anche del bellissimo presepio di Vru, e testimonianze dei sistemi di trasporto e trattamento del materiale minerario).
Si prosegue sull’evidente, ben mantenuto e segnalato sentiero che risale lo stretto Vallone di Brissout, superando due guadi. Si incontrano i primi accessi alle cave e le strutture della teleferica e successivamente la “fonte del minatore” 1320 m (segnalata); si raggiunge cosi il bivio a quota 1555 m di Caudrè (palina segnaletica) e i resti del dormitorio dei minatori.
Si prosegue in piano a dx e di li a poco si raggiunge la miniera di talco Brunetta 1539 m (ora trasformata in museo visitabile su prenotazione).
Salendo sull’esile sentiero a lato dell’imbocco della miniera “Ribassa” (indicazioni) in breve si raggiunge il torrente dove nei pressi si trova l’ingresso della miniera “galleria antica” 1551m. (il sentiero n.330 qui prosegue, segnalato da bastoncini colorati salendo il ripido pendio per l’alpe Brunetta e il lago di Monastero).
Rientrati alla miniera e al bivio a quota 1555 m si risale in direzione nord; seguendo i bollini rossi di li a poco si esce dal bosco guadagnando un ampio piano posto in una conca sotto alla dorsale del Marsè.
Si sale ora in direzione ovest passando da un’alpe diroccata e poco dopo da un gruppo di baite ancora in buono stato seguendo tracce di sentiero (sbiaditi segnavia rossi). Si raggiunge la dorsale panoramica dove sulla dx è posto un pilone votivo e l’alpeggio di Inversetti 1834 m.
Occorre ora individuare il sentiero posto sul lato sx della baita più lunga, che scende il ripido pendio (versante ovest, a poca distanza dalla traccia del torrentello) sino a perdere quota e raggiungere l’innesto con un altro torrentello; punto di arrivo anche del sentiero che giunge direttamente da quello di salita (n°330) dal bivio a quota 1555m (se avessimo svoltato a sx).
Sul lato opposto del torrentello si sale su sentiero a superare le baite di Drà 1693 m per salire al santuario di San Domenico 1770 m.
Esiste anche una variante più comoda, segnata con rari bolli blu, che non costringe a risalite.
Dall’Alpe Inversetti si scende di una decina di metri e si imbocca un discreto sentiero a destra che supera il valloncello vicino e prosegue praticamente in piano , seguendo le pieghe della montagna, fino all’Alpe Le Rocce, passandovi sotto. Il sentiero prosegue scendendo a sinistra, supera le diroccate alpi Turru e discende su San Domenico, sempre in vista.
Da San Domenico si scende sul marcato e segnato sentiero n°329 (usualmente utilizzato per salire al Bellavarda e alla Marsè) passando da Lavassè 1516 m e per continue svolte si raggiunge Lities 1144 m dove si incrocia la strada che si percorre a sx , da prima in lieve salita e poi scendendo lievemente a individuare il tornante (svolta a dx) da cui parte sulla sx (palina segnaletica) il sentiero ” Vi ‘d Miculà” (sentiero natura n° 330A ) che con un lungo traverso e saliscendi in direzione sud est contorna il pendio, passa dal colletto Seitiva 1180 m, raggiunge il belvedere del Bec di Mea e prosegue verso Vrù (sul sentiero sono presenti pannelli informativi). Occorre un minimo di attenzione nel percorrerlo per alcuni tratti lievemente esposti.
Al termine del sentiero si incrocia una sterrata (palina informativa) che percorsa a dx con un semicerchio raggiunge il sottostante borgo di Vrù e il parcheggio dove termina l’escursione ad anello.
Vi è anche una variante di discesa breve, segnata con molti bolli bianco-rossi, molto esile ma non si perde.
Da San Domenico si scende al sottostante pilone. Da qui si prosegue sul sentiero a sinistra (nord-est) che scende all’Alpe Dra. Si prosegue a sinistra entrando in un valloncello percorso da un rio. Lo si supera e si continua sulla esile traccia che probabilmente era un canale che portava l’acqua alle sottostanti baite. Lo si segue fino al suo termine , ad un alpeggio diroccato. Da qui il sentiero scende ripido con parecchie svolte fino ad incontrare il sentiero, proveniente dalle miniere, che si è percorso all’andata.
- Cartografia:
- Basse valli di Lanzo 1:25000 n.110 ed:IGC - Basse valli di Lanzo n.9 1:25000 ed:Fraternali
- Bibliografia:
- http://www.cailanzo.it/brunetta.htm