É una cima salita molto raramente per l'aspetto poco invitante e la pessima fama della qualitá della roccia.
Reperita solo la sommaria descrizione di questo percorso sulla GMI, mentre sul web esiste solo un post su un forum di A. Parodi che segnala una sua traversata in senso NO/SE nell'agosto 2009.
Corda da 30 m sufficiente.
Dal park degli impianti di Bersezio rimontare le piste in sx orografica verso NE seguendo la linea dello skilift. Proseguire su una pista che guada la Gorgia della Madonna e incrocia un sentiero che si segue verso dx.
Si sale ripidamente nel bosco, fino ad uscirne, e con un lungo traverso verso est si raggiunge la Bassa di Terra Rossa. Si continua ora verso Nord sulla mulattiera pianeggiante che entra nella Fonda dell’Oserot fin sotto il Colle omonimo e la parete SO di Rocca Brancia.
Intercettato il sentiero per il passo di Rocca Brancia, attraversarlo, quindi imboccare e risalire una evidente cengia diagonale che da dx a sx sale a raggiungere un colletto della cresta SE a monte di un elegante gendarme.
Si prosegue sulla cresta, larga e facile, in parte erbosa o detritica, seguendo il filo più roccioso o vaghe tracce sul fianco dx (Gardetta), fin quando diventa definitivamente rocciosa e si impenna. Conviene ora seguire il filo, aggirando solo i salti più ostici sul fianco dx senza scendere troppi metri, più in basso il terreno sembra più facile ma c’è molto detrito che rende pericoloso e scivoloso il passaggio.
Si rimontano due camini in successione, verticali ma ben appigliati, (II, II+), si raggiunge una comoda terrazza a cui segue un tratto più stretto ed esposto che in parte si aggira sulla dx, scendendo alcuni metri, fino ad un colletto alla base di una placca inclinata a sx di una fessura. Si supera il tratto (II+) e si arriva finalmente in vista della cima SE, la cui base si raggiunge dopo aver aggirato alcuni torrioni sul lato Gardetta.
Conviene ora non salire la cima SE ma proseguire per quella NO. Si contorna il castello della cima SE lato Gardetta fino ad una spalla, si scende qualche metro e per delicate placche e cenge ricoperte di detrito, con diagonale ascendente si raggiunge un colletto oltre la cima SE. Si scende uno spigolo ripido ed esposto ma ben appigliato (II+) e si raggiunte la depressione più bassa fra le due cime.
Si evitano sulla dx un ultimo torrione e si raggiunte un altro colletto, di blocchi instabili, alla base del torre della cima NO. Si risale la successiva ripida paretina, con delicata ed esposta arrampicata (15 m, III-), e si tocca la vetta, due metri più alta di quella SE.
Discesa: si segue a ritroso il percorso dell’andata. Giunti al colletto immediatamente sotto al cima Est, anzichè aggirarla come fatto in salita, salire un camino verticale un metro a sx del filo, quindi seguire il filo, un po’ esposto, e si esce in cima (15m, III, II+).
Da questa si prosegue verso SE scendendo un muretto ripido ma articolato (II+) che riporta alla base del castello sommitale dove si ritrova il resto del percorso di salita.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 n. 112
- Bibliografia:
- GMI Monviso it. 197a