
Dal Bivacco Ferreri-Rivero salire lungo la traccia che parte immediatamente a sud dellla costruzione e portarsi sul filo della morena di sponda che costeggia il rio Bramafam. Seguirla (ometti e pochi bollini di vernice arancione)fino alla morena frontale del Mulinet nord. Piegare allora a sinistra e portarsi all’ablazione del ghiacciaio sud del Mulinet, seguendo la lingua terminale di nevato o ghiaccio fino al plateau superiore. Con semicerchio a sinistra costeggiare la base dello sperone della quota 3247 m di Santo Stefano e portarsi alla base dell’evidente sperone centrale (est) della Tour Bramafam (ore 1,30 dal bivacco).
Valicare la crepaccia terminale e attaccare alcune placche lisce grigiastre ma abbattute III+, scoperte dal ritiro del ghiacciaio e delimitate a sinistra da un diedro. Uscire su una cengia detritica alla base dello sperone vero e proprio. Salire a sinistra per blocchi facili e guadagnare lo sperone, che si segue integralmente aggirando le brevi asperità più difficili con arrampicata su roccia di media qualità (un paio di chiodi in posto, diff. max. IV+). Si guadagna, dopo circa 3-4 lunghezze, la sommità del pilastro avendo a sinistra le placche giallastre percorse dalla via Mellano – Brignolo. Le si contorna a destra oltre il loro fil di spigolo, seguendo una successione di diedri – camini più o meno definiti e con blocchi di roccia non sempre stabile III, fino ad uscire sulla placca inclinata con neve che, a sinistra, precipita verso la gola originata dalla costiera di confine e il lato sud della torre. Ci si trova ora davanti al breve muro nerastro finale. Individuarne il punto debole traversando a destra sotto un tetto e incastrandosi in una faticosa ed esposta spaccatura V- che permette di uscire sulla spianata sommitale costituita da rocce piatte. Oppure, traversare decisamente sul lato nord della torre fino a uno spigolino giallastro, da cui si esce con breve passo di IV+ (1 chiodo lasciato).
Discesa: dal plateau superiore del Glacier du Grand Mean, nella sua zona d’accumulo prossima alla cresta di spartiacque di italo-francese, percorrere il ghiacciaio in direzione sud e poi sudest costeggiando lo spartiacque e guadagnando lo sperone quotato 3247 metri, tra il Colle di Santo Stefano e il Colle Ricchiardi. Di qui, senza raggiungerne il culmine, si reperisce la nervatura centrale dello sperone che si affaccia sul versante italiano. Lungo questa nervatura ci si abbassa percorrendone le rocce accatastate, che ne seguono per lo più il filo. Nell’ultimo tratto sopra un salto abbastanza evidente, una doppia attrezzata (chiodi) consente di scendere più agevolmente. Qualche problema può essere rappresentato in stagione inoltrata dal superamento della crepaccia terminale.
- Cartografia:
- Alte Valli di Lanzo Escursionista editore
- Bibliografia:
- Alpi Graie Meridionali - Berutto Fornelli; Annuario CAAI 2014
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