Lunghezza (ovviamente) da non sottovalutare. Soprattutto considerare l'assenza totale di sorgenti d'acqua durante il percorso.
Possibile effettuare la traversata evitando alcune punte diminuendo notevolmente la lunghezza dell'itinerario.
Prestare particolare attenzione alla salita del Pic du Pelvat (evitabile) ed al passo delle Terre Nere (meno problematico ma esposto se non si ha l'imbrago).
Consigliato dormire nei due bivacchi (la prima notte al Boerio e la seconda al Barenghi), sperando di trovare posto... Necessario tornare a recuperare la macchina lasciata a Sant'Anna di bellino, in alternativa tornarci a piedi rifacendo un pezzo dell'itinerario a ritroso.
Possibilità di tornare alla macchina in diversi punti prima della cima "Dents de Maniglia". Dopo si può comunque scendere a Chiappera dal Colle di Ciabriera, di Traverse o del Maurin in caso di difficoltà.
Per fare le punte singole, si consigli di lasciare lo zaino alla base
Gita proposta (come effettuata da noi):
Giorno 1: salita al bivacco Boerio (volendo si potrebbero fare Mongioia e Salza per diminuire il dislivello del giorno seguente)
Giorno 2:
Partenza Bivacco Boerio (3090 m)
1) Monte Salza (3326 m) (evitabile)
2) Monte Mongioia (3340 m) (evitabile)
– Bivacco Boerio (3090 m)
3) Monte Giuep (3100 m)
– Colle Giuep (3060 m)
– Pas de Malacoste (3184 m)
4) Tete de Malacoste (3212 m)
– Colle di Malacosta (3093 m)
5) Pic du Pelvat (3220 m) (evitabile)
6) Tete de Gandin (3155 m)
7) Pelvo de Chiabriera (3157 m)
– Canalino scorciatoia
8) Testa dell’Autaret (3015 m)
– Col de l’Autaret (2875 m)
9) Dents de Maniglia (3166 m)
10) Dent nord-ouest de Maniglia (3197 m) (evitabile)
– Pas de Cialancion (2910 m) (evitabile)
11) Tete de Cialancion (3014 m) (evitabile)
– Col de Traverse
– Col del Maurin (2637 m)
– Col del Marinet (2787 m)
– Colle del Ciaslaras (2948 m)
12) Monte Ciaslaras (3005 m) (evitabile)
– Passo delle terre nere (3035 m)
13) Tete de l’Homme (3202 m) (evitabile)
14) Tete de la Frema (3151 m) (evitabile)
– Colle di Gipiera (2948 m)
– Bivacco Barenghi (2815 m)
Arrivo al Bivacco Barenghi (2815)
Partenza dal Boerio verso Mongioia e Salza senza problemi sulle rispettive normali. proseguire quindi l’evidente e facile cresta che porta al Giuep prima ed al Malacosta dopo. In seguito possibile salire il Pic du Pelvat (PD), salita non facile e soggetta a tratti con caduta pietre, oppure proseguire semplicemente su Tete de Gandin. Proseguire sempre su facile cresta fino al tratto roccioso dove bisogna mettere le mani (facile) prima di arrivare alla bellissima cima del Pelvo di Ciabriera. Scendere dunque verso il colletto che separa il Pelvo di Ciabriera dall’Autaret (se si scende più diretti si passa in tratti rocciosi esposti. Perdendo più quota le difficoltà si abbattono). Da qui è possibile scendere e tornare alla macchina, o proseguire e raggiungere l’Autaret. Arrivati a questo Punto si aprono due possibilità: 1) scendere il vallone e portarsi sotto la rampa che porta alla dorsale del Maniglia (punto acqua presente prima della rampa), oppure raggiungere il passo dell’Autaret e proseguire per l’evidente dorsale fino a raggiungere i “Dents de Maniglia”. La seconda opzione permette di diminuire notevolmente il percorso ed almeno 300 m di dislivello, aumentando leggermente le difficoltà tecniche.
Per arrivare ai Dents de Maniglia non è presente un vero e proprio sentiero, ma mantenendo la dorsale non ci si può sbagliare. Arrivare alla base del muro roccioso lo si può scalare direttamente (più difficile) o portarsi leggermente a destra puntando la debolezza della roccia. Raggiunta la bellissima e poco frequentata cima (no croce nè ometti), si può scendere sul versante francese scavalcando leggermente a sinistra, in presenza di un canale detritico. Tale canale è tanto facile da scendere, quanto sarebbe difficile da salire (detriti mobili). Si scende velocemente alla base del canale e, volendo, si può risalire sul canale a fianco per raggiungere il Dent nord-ouest de Maniglia (cima bellissima con ultimo tratto a cui prestare attenzione: caratteristico camino stretto ed esposto difficile da scendere).
Si prosegue quindi in direzione del Cialancion per conquistare un’altra punta (e da lì si potrebbe scendere direttamente sul col Traverse per pietraia), oppure si prosegue verso il col di Traverse, quindi al col de Maurine e poi al col Marinet. Da qui si raggiunge il passo del Ciaslaras, e quindi il Ciaslaras (evitabile). Da qui si scende leggermente e, deviando verso destra faccia a valle e poi salendo per il sentiero sfasciumoso, si raggiunge il Passo delle Terre Nere. Da qui (vista favolosa sul Lac dea Neud Coluleurs, l’Aiguille de Chambeyron ed il Brec de Chambeyron) si possono raggiungere la Tete de l’Homme e, scendendo, risalire la Tete de la Frema una volta giunti al colle Gippiera. In alternativa si può andare direttamente al Barenghi.