Dalla Val Gardena invece si deve salire il Passo Sella e scollinare verso Canazei, fino a Pian Schiavaneis.
Dal Veneto (Cortina-Livinallongo) si sale ad Arabba per il Passo Pordoi scendendo verso Canazei. Si incontra la deviazione per il Passo Sella e quindi si raggiunge Pian Schiavaneis.
Partenza alternativa dal tornante lungo la strada del Passo Sella quota 2053 m.
Dallo spiazzo sì prende subito il sentiero 647 che sale nella bassa macchia sino alla prima scarpata rocciosa che costituisce uno dei tanti scalini, più larghi che alti, in cui digrada la valle. La traccia porta verso destra, prossima ai neri e micidiali paretoni del Sass Pordoi, scavalca un torrente e, con qualche zig zag sui nudi pendii, entra nel fondo del vallone che s’adagia nel magnifico Pian del Siella 2292 m).
Dal Pian del Siella si procede lungo un desolato ripiano e si attacca un secondo gradino che conduce al Pian de Roces 2472 m. L’ambiente è selvaggio, grande, silenzioso: verso sera s’intravvedono i camosci riposarsi con calma sulle balze erbose prossime alla Torre di Roces. Dal Pian de Roces si infila verso nord un valloncello di neve o roccette. Il sentiero svolta ancora ripetutamente senza alcuna difficoltà e perviene a una piccola e più alta conca. Si continua a destra per comode roccette articolate sino ad uscire, lentamente, sull’altopiano 2839 m, dove s’interseca la pista proveniente dalle Mèsules e dal Rifugio Pisciadù.
Qui occorre proseguire a destra, o risalendo il dosso roccioso dell’Antersass 2907 m (sentiero segnalato) oppure utilizzando un sentiero attrezzato abbastanza esposto che aggira l’Antersass (meglio utilizzare il set da ferrata). In entrambi i casi si raggiunge il ripiano con il Rifugio Boè 2871 m.
A questo punto si segue l’indicazione per il Piz Boè (sentiero per escursionisti esperti) che rimonta il ghiaione di color rossastro puntando ad un intaglio fra le rocce. Qui si incontra un facile tratto attrezzato con tanto di gradini e fune metallica, che permette l’accesso al pendio detritico superiore del Piz Boè. Raggiuntolo non resta che seguire la traccia, facile ma faticosa, che raggiunte la cima con la croce, un ripetitore e la Capanna Fassa 3152 m.
La discesa, se si vuol compiere un giro ad anello, può avvenire percorrendo la cresta sud della montagna, seguendo il sentiero classico di chi sale dal Passo Pordoi, in parte facilitato da un cavo metallico (superfluo) tra detriti e gradoni rocciosi. Terminato il crestone il sentiero si aggira fra i detriti puntando alla Forcella del Pordoi, collegandosi ad un sentiero più basso (627 – Alta Via delle Dolomiti) che aggira il Piz Boè dal basso. Qyi se si va a destra si ritorna al Rifugio Boè rientrando dal percorso dell’andata, altrimenti si raggiunge il Rifugio Pordoi 2829 mall’omonima forcella, dove ha inizio sulla destra a fianco del rifugio il sentiero che percorrerà in discesa il Vallon del Fos, poco frequentato, scendendo per ripidi ghiaioni fino a ricollegarsi con il sentiero di salita nella Val Lasties.
Altra possibilità di discesa, che però prevede una seconda auto, è la discesa diretta dalla Forcella Pordoi al Passo Pordoi.
- Cartografia:
- Carta Tabacco 1 : 25000 N° 05