Dal parcheggio di Remoran, si prosegue lungo la strada asfaltata per Dondena per due tornanti, e poi poco oltre si incontra a destra l’inizio dei sentieri con numerose indicazioni, tra cui Lago Muffè, Cima Piana, Rifugio Barbustel. Si inizia subito repentinamente a salire nella pineta, su bella mulattiera spesso priva di neve (ma ghiacciata), per poi in breve uscire su un pendio a sinistra di una baita. Il sentiero prosegue a fianco del ruscello, su nel rado bosco fino ad un bel pianoro. Qui si prosegue a sinistra (a destra c’è il sentiero estivo), raggiungendo una conca e quindi proseguendo in piano fino ad un ruscello. Si tralascia la traccia di destra che in pochi minuti porta al lago Muffè, proseguendo invece a mezza costa per entrare nella valletta compresa tra il Mont Ros e la Tete des Hommes. Si raggiungono i ruderi di Vernoille, e si passa a sinistra dell’omonimo lago 2145 m, per poi risalire il pendio che adduce al colletto a destra del Mont Ros 2278 m. Qui volendo in pochi minuti percorrendo la comoda dorsale a sinistra, si tocca la cima del Mont Ros. Dal colletto si scende nell’ampio ripiano sottostante, in direzione del bell’alpeggio con tanto di laghetto. Si risale ora leggermente ad un pianoro a destra del Bec Barmasse, dove sorgono gli alpeggi di Raty 2239 m (qui volgendo lo sguardo a destra sulla verticale, si nota già la cima. Proseguendo per dossi e avvallamenti, direzione sud, si raggiunge quindi il Lago Raty 2284 m. Senza scendere a raggiungerlo, si devia decisamente a destra, attraversando una fascia di enormi massi che precede un pendio leggermente più ripido, sotto la quota 2495 m, che conduce al vallone superiore, teatro della parte finale di salita. La cima è già ben visibile al termine di questo vallone. Qui in base all’innevamento e ai propri gusti si hanno varie possibilità di salita: si può percorrere la dorsale di destra affacciata sul lato di Champorcher, con percorso un po’ più diretto, oppure si può andare a imboccare il fondo del vallone con semicerchio un po’ più ampio. In ogni caso superato uno strappetto un po’ più ripido, si giunge ad una spianata al centro del vallone; si prosegue al centro raggiungendo dei grossi massi, e quindi si supera il pendio che precede il colletto 2735 m. Da qui si continua a destra, e in pochi minuti si è in vetta, contrassegnata da un grosso ometto di pietre.
Variante impegnativa per la salita:
con poca neve e assestata, è possibile salire direttamente il ripido pendio (piccozza e ramponi) al di sopra degli alpeggi Ray, raggiungendo l’evidente spalla sulla dorsale sud che proviene dalla cima
Per la discesa, si ritorna sui propri passi fino al Lago Raty (senza scendervi). Se si vuole compiere il percorso ad anello (consigliabile), si prosegue anzichè verso il colletto del Mont Ros, direttamente in discesa nel vallone di Raty, per dolci pendii fino alla strettoia tra il Bec Barmasse e il Bec Raty. Qui ci si mantiene a sinistra (attenzione al dirupo a destra) individuando il tracciato del sentiero estivo 9A; si scende su un ampio terrazzo roccioso, per poi continuare la discesa nel lariceto fino a incontrare il ripiano dove si trovano le baite di Chapy 1989 m. Poco sotto si ritrova la strada per Dondena, che si dovrà percorrere per un paio di km in discesa, fino a ritrovare l’inizio dei sentieri di salita, e quindi al parcheggio di Remoran.
- Cartografia:
- L’Escursionista Editore n.11 Valle di Champorcher, Parco Monte Avic