Dall’inizio del sentiero Dino Icardi si sale al Rifugio Stroppia e si prosegue verso il Bivacco Barenghi, quindi si piega a sx (indicazione) e si raggiunge il Colle di Nubiera (o di Stroppia).
Dal colle si gira a sx e si segue la cresta, inizialmente molto larga tipo schiena d’asino; man mano diventa più ripida e si trasforma in un ripido pendio di pietraia poco consistente (tracce di sentiero e ometti). Ora il pendio diventa ripidissimo e roccioso (roccia spesso scadente) e con qualche zig-zag (qualche ometto) conduce ad un’anticima 3077 mt. (grande segnale di pietre, già visibile da sotto).
Ora la cresta torna per un tratto pianeggiante ma molto affilata, frastagliata e a tratti esposta, specie sul lato italiano. Si segue sul filo, con qualche passaggio di arrampicata e disarrampicata. Successivamente si affronta un grande torrione con due possibilità:
1: seguire all’incirca il filo di cresta. Roccia migliore ma molto ripido e brevi tratti verticali. Passi di arrampicata fino al III+
2: stare più a dx (lato francese) ed intercettare gli ometti che con percorso tortuoso ma più facile salgono in diagonale per arrivare in cima al torrione dal lato ovest. Attenzione, non andare troppo a dx. Il percorso corretto sale in diagonale per rocce e sfasciumi fino ad una trentina di metri sotto la cima del torrione (grosso ometto), da li svolta un poco a sx ed in breve arriva ad un’intaglio, superato il quale si sale più facilmente (sempre dal lato francese) in cima al torrione.
Da qui il percorso diventa evidente e facile, cresta pianeggiante fino alla cima vera a propria.
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia, it. 92a