Lasciata l`auto all’inizio della strada carrozzabile che sale alle baite di Gran Chemen (2000 m circa), la si segue integralmente.
Giunti in prossimita` delle baite, si sale sempre seguendo la strada e, lasciato a sinistra l`itinerario che sale al Tour della Tsa, si prosegue nel valloncello della Sassa, sulla destra. Si superano tratti in falsopiano e tratti piu` ripidi.
Raggiunto il secondo tratto pianeggiante, sulla sinistra (faccia a monte) si trova il Bivacco della Sassa, che e` posto sopra un evidente sperone roccioso (il bivacco si vede solo quando si è nelle vicinanze).
Senza toccarlo, si resta sul fondo del vallone e si sale puntanto dal Colle della Sassa. Giunti nei pressi, si piega a sx (nord) e si rimonta il pendio, via via più ripido, posto fra la Gran Becca Blanchen (a dx) e la Petit Becca (a sx). Si raggiunge l`affilato colletto che chiude il pendio e li` si lasciano gli sci (l’ultimo tratto spesso è impegnativa da salire sci ai piedi e quindi si sale con piccozza e ramponi).
La cresta non presenta difficolta’ particolari, ma ovviamente puo` variare la sua difficolta` in base alle condizioni. Nel primo tratto si segue il filo o il versante italiano, quindi si passa su quello svizzero sfruttando una serie di cenge e rampe. Sono in ogni caso utili 2 o 3 fettucce. Si raggiunge la vetta tradizionale, punto d’incontro della creste SO, SE e N (segnale di pietre) poco più bassa del vero punto culminante, un torrione arrotondato ben individuato distante una settantina di metri più a Nord sulla cresta verso la Sengla (meno panoramico e più complesso di raggiungere).
Discesa: lungo il percorso di salita.
- Bibliografia:
- R.Aruga, C.Poma. CDA. Dal Monviso al Sempione. N° 81