La qualità della roccia è molto povera, soprattutto nel tratto tra la Punta Superiore e l'Aiguille de Tricot. Casco obbligatorio praticamente da subito. Nessuna protezione presente lungo tutta la via. Niente acqua lungo tutta la cresta, possibile sciogliere la neve dalla Aiguille De Tricot.
In stagione è possibile sfruttare il trenino per risparmiare parecchio dislivello.
Dal parcheggio di Le Crozat a Bionnassay prendere il sentiero seguendo le indicazioni per il Col de Tricot (1h30). Da qui seguire l’evidente traccia che sale dritta lungo la cresta.
Dal Col de Tricot si segue inizialmente un ripido sentiero che conduce in cresta, , ben segnalato con ometti, e lo si segue alternandolo a facili roccette fino a raggiungere la Punta Inferiore di Tricot (2830mt – 1h15 dal colle).
Si scendono alcuni sfasciumi fino ad un gendarme, che si aggira sulla destra seguendo un’evidente cengia, e per roccette e divertente arrampicata (presente quale rado ometto) si conquista la Punta Centrale di Tricot (3h-3h30 dal colle).
Da qui inizia la parte alpinistica, con difficoltà che non superano mai il III: si segue il filo di cresta, aggirando alcuni pilastri a volte a sinistra (lato ghiacciaio di Bionnassay) ma più spesso a destra (lato Miage). Dopo un po’ di sali-scendi si arriva ad un blocco fessurato, che si sale direttamente, uscendo a destra, ed in breve ci si porta in cima alla Punta Superiore di Tricot (pochi metri sotto la vetta sono presenti due piazzole da bivacco).
Da qui in avanti la qualità della roccia peggiora decisamente, l’attenzione dev’essere massima: si scende disarrampicando fino ad una breccia, si risale il pilastro di fronte tenendosi leggermente a sinistra (NON scendere nel canalino!), si prosegue sul filo di cresta molto esposto fino ad arrivare a due gendarmi che andranno aggirati dal versante Bionnassay (III). Questo è il tratto più delicato di tutta la via, esposto e con roccia che si sgretola.
Superati i gendarmi si raggiunge un intaglio dal quale le difficoltà tecniche possono considerarsi finite: la roccia rimane però molto scadente, bisogna fare davvero tanta attenzione a non scaricare pietre sui compagni dietro, cosa quasi inevitabile. Si segue il più possibile il filo di cresta, puntando l’ormai evidente meta sopra di noi: a quota 3400mt si incontrano altre due piazzole da bivacco, ma si può ancora proseguire fino a raggiungere l’Aiguille De Tricot, dove si può bivaccare sia in cima, sia 10 metri sotto (circa 9h dal Colle).
Si prosegue lungo il filo di cresta per divertente arrampicata fino a giungere sulla parte finale della parete N della Bionnassay: questa si può risalire direttamente (45-50°) o, se le condizioni lo permettono, seguire ancora la cresta fino in cima (attenzione alle cornici!). Consigliato avere qualche vite da ghiaccio per quest’ultimo tratto.
Discesa: dalla vetta dell’Aiguille De Bionnassay bisogna percorrere in discesa l’affilatissima cresta fino al Colle di Bionnassay, dal quale si può decidere di scendere per la normale italiana (ritrovandosi però in Val Veny!), oppure più opportunamente salire fino al Dome du Gouter e da qui ritornare al parcheggio seguendo la normale francese. E’ anche possibile, per chi ha tempo ed energie, proseguire fino alla vetta del Bianco ed eventualmente scendere dalla via dei Tre Monti.