Il percorso risulta essere di notevole bellezza, caratterizzato da un discreto impegno psico-fisico .
Si intercetta il sentierino (sbiaditi bollini giallo-rossi) della parte iniziale della Via Cai di Penne per poi proseguire dritti verso l’evidente Canalone di Santa Colomba per risalirne il primo tratto su terreno a tratti friabile, a tratti su grossi massi erratici, a tratti su ripide placche. Le difficoltà che si incontrano durante l’avvicinamento sono di carattere prettamente escursionistico.
Raggiunta la base di una caratteristica ripida rampa erbosa ascendente a destra, si lascia il suddetto canale, e si traversa verso dx fino a portarsi su di una marcata e larga sella erbosa alle pendici della Cima Bifida.
Da qui risulta sconsigliabile la salita in vetta dal versante nord, in quanto la roccia è friabilissima e le rampette sono molto esposte.
E’ preferibile invece traversare verso dx, su terreno detritico friabilissimo, a tratti esposto, ed alquanto infido ed instabile, fino a raggiungere l’attacco di un evidente canalino con esposizione Ovest. Dalla base del canalino si risale per rampette di roccia molto friabile (II°-II°+) lungo la dorsale dx orografica (alcuni tratti di roccia discreta si alternano ad altri tratti dove occorre prestare grande attenzione). Giunti a 2/3 della dorsalina dx orografica si traversa per cengetta raggiungendo il centro del canalino. Il 1/3 restante risulta più facile e quasi elementare. Alla sommità del canalino si piega a dx e per facile dorsale si raggiunge la cima più alta m2091 della Cima Bifida di Monte Faeto.
Si scende su terreno detritico ed instabile sulla dorsale Sud raggiungendo una selletta tra le due Cimette. Dalla sella si segue una cengetta verso sx e si conclude la salita all’AntiCima Sud m2080 molto più facilmente, su terreno detritico.
La discesa viene effettuata sulla larga dorsale Sud su tracce di sentiero (vecchi e sbiaditi segni della lettera F di vernice azzurra) per terreno facile, a tratti erboso, a tratti detritico, nel quale occorre superare un solo breve tratto di terreno roccioso con modeste difficoltà.
Si conclude per ampi prati a moderata pendenza fino a raggiungere nuovamente la Piana di Campo Imperatore.
- Cartografia:
- Carta CAI Gran Sasso d'Italia
- Bibliografia:
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