Difficoltà MR fino all'antecima, BR fino alla cima, cresta da valutare le condizioni, poco esposta, ma utili picozza e ramponi solo per la cresta e la Cima
Si parcheggia nel grande parcheggio di Estoul si recupera subito la pista di fondo, poco più avanti e la si percorre a sx (direzione ovest) sul suo bordo, o meglio, si può tagliare direttamente verso il bel bosco superiore (direzione nord-ovest) tagliando più volte la pista di fondo (attenzione negli attraversamenti a non rovinare i binari e al passagio dei fondisti) e si sale leggermente nel bosco andando ad inconcrociare una interpendorale (pista-poco battuta), la si segue a sx (salendo), sempre sul suo bordo, in direzione della seggiovia-piste di sci, appena si arriva in prossimità di una baita e quasi all’incrocio con la pista di discesa, si prende in direzione nord-est lasciando la baita sulla sx (salendo) e si punta sullo spallone superiore attraverso un facile pendio un po’ sostenuto, in questo modo si evita di proseguire sulla pista di sci, e si sbuca direttamente all’alpe Litteran ( in caso di neve non sicura o scarsa visibilità si può tradizionalmente seguire la pista di sci e puntare all’arrivo della seggiovia e da qua a dx verso l’alpe Litteran, meno piacevole, ma più facile) dall’alpe il percorso per guadagnare lo spallone del Bieteron è evidente, ed è generamente addomesticato da una buona traccia. Superato il pendio dell’antecima, la pendenza si abbatte e comodamente si guadagnano le roccette dell’antecima (panorama più che discreto).
Dall’antecima dopo aver valutato bene le condizioni nivologiche della cresta, e soprattutto dell’ultimo successivo pendio la si percorre a piedi (meglio con picca e ramponi sovente le rocce sono un po’ verglassate). La cresta è un poco esposta, ma parecchio breve , in leggera discesa, ma molto facile ed è strutturata da grossi blocchi rocciosi aggirabili su ponti di neve (attenzione alla consistenza della neve) e qualche facile tratto di misto. Terminata la cresta dell’antecima, questa si allarga in un grande pendio, sempre più ripido (ultimo tratto sui 30° grassi e più) e si perviene all’ampia e panoramicissima cima. Discesa sull’itinerario di salita con attenzione (se la neve è dura o molto saponosa-marcia) considerando sempre che il pendio ripido iniziale seppur molto ampio è leggermente sospeso ed un poco esposto.
- Cartografia:
- Val d'Ayas Monte Rosa n.8 l'Escursionista editore