
Meteriale: ramponi, 2 piccozze tecniche, friend 0,3-2, 4 viti da ghiaccio, 1 mezza corda da 60m, 2-3 chiodi non indispensabili ma utili
Dal Col Moore si scende per una ventina di metri e si inizia un lungo traverso ascendente verso sinistra verso la Sentinella Rossa (evidente torrione di rosso protogino posto sulla sponda sinistra orografica de gran canale centrale). Si traversano pendi nevosi, canali e si superano dei colletti. In base alle condizioni possono emergere tratti franosi e pendii di rocce più o meno solide. L’orientamento di notte non è banale ma è fattibile con frontali potenti.
La Sentinella Rossa (3800m circa) si raggiunge in 1h30-2h00 dal colle e offre possibilità comode e sicure di bivacco alla sua base.
Si aggira la sentinella a sinistra e si obliqua raggiungendo la costola Mummery , un’ evidente cresta rocciosa che costituisce la sponda sinistra orografica del grande canale centrale. La si scavalca seguendo una facile rampa e si attraversa il grande canale centrale dove è meno ripido (40m, tratto più pericoloso della via) fino a raggiungere la cresta rocciosa. Si sale il canale, ora più ripido sulla sponda destra orografica per circa 50m e ci si porta sul filo di cresta oltre un primo ripido risalto tramite una rampa di misto (III) a quota 3950 circa. Si può raggiungere il filo di cresta prima ma il risalto andrebbe comunque aggirato toccando la neve del canale. Alternativamente si può seguire ancora il canale e raggiungere il filo si cresta successivamente ma è più pericoloso per quanto più rapido.
Si segue il filo per rocce non difficili ma spesso rotte (II passi di III) fino ad una prima cresta nevosa piuttosto affilata (1ch. prima di raggiungerla). Oltre questa si raggiunge un risalto roccioso aggirabile sulla sinitra per pendii nevosi a 45-50°. Volendo superare il risalto direttamente si sale prima sulla destra per un diedro di quindici metri per poi portarsi a sinistra e superare dei camini ghiacciati fino alla sommità delle rocce (passi di M4, quota 4120m).
Si segue una seconda cresta nevosa fino a delle rocce oltre le quali si trova la terza cresta nevosa larga e con pendenza fino a 45° che porta alla base del salto roccioso finale. Si sale lo zoccolo del risalto per un diedro di 15m (III) e da un chiodo si traversa per 4m (IV ) fino a raggiungere la fascia nevosa soprastante.
A questo punto si può superare il rognone direttamente per un diedro al centro (V, più diretto e difficile ma più facilmente pulito vista l’esposizione e la roccia sembra buona) o seguire il percorso dei primi salitori come abbiamo fatto.
Si traversa la fascia nevosa verso destra fino a raggiungere un diedro formato da una costola rocciosa e la parete. Si può salire il diedro (4m IV+) o più convenientemente aggirare la costola rocciosa a destra per raggiungere un canale esposto a nord. Si segue il canale per circa trenta metri fino ad un muro aggettante. Si traversa a destra e si supera un diedro alto 10m (dichiarato IV ma ci è sembrato più simile a un m5 nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato) fino ad una cengia dove si trova una sosta su chiodi. Traversare a sinistra per alcuni metri e raggiungere un canale ripido e spesso ghiacciato lungo circa 40m che porta fuori dal risalto (se ghiacciato m4-m5).
Si supera la barriera di seracchi sopra il risalto, di altezza e conformazione molto variabile e si esce dalle difficoltà a quota 4480m. Per facili pendii si raggiunge il colle Major (4725m) e quindi il Monte Bianco- 9-12h dalla Fourche
- Bibliografia:
- Monte Bianco - volume I CAI TCI
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