
Itinerario con temperature elevate soggetto a scariche pietre nella parte bassa, sullo sperone roccia buona nella parte alta della via.
Materiale: due picozze, nut (medio-piccoli), friend (fino al 3 Camalot), chiodi. scarpe arrampicata.
1° giorno: salita dalla Val Veny, via rif. Monzino, al bivacco Eccles. Circa 2300 m. di dislivello, meglio fermarsi la sera prima al rifugio Monzino (ottima ospitalità ed accoglienza) per spezzare il notevole dislivello e raggiungere di buon’ora il Bivacco Eccles (9 posti + 4 nel vecchio). Ghiacciaio crepacciato ma facilmente aggirabile , ultime roccette facili fino all’Eccles (3850 m.) considerare 6-7 ore dal fondo valle.
2° giorno: Partenza nella notte (ore 2) salendo al colle d’Eccles. Pochi metri sotto iniziano le doppie (4 doppie tendendo verso destra faccia a monte) fino a raggiungere il pendio della terminale sotto i piloni. Attenzione alle doppie, rischio caduta pietre se altre cordate sulla testa.
Si attraversa il ghiacciaio del Freney sotto la terminale, si supera il pilone centrale cercando il punto migliore dove superare la terminale. Si punta verso delle placche grigie, sotto le quali si attraversa a destra dove inizia lo sperone. Meglio raggiungere questo punto prima che il sole scaldi la parete per evitare scariche di pietre.
Con un tiro di corda si arriva alla fine del primo risalto alla base del couloir del Freney. Se le condizioni di innevamento lo permettono si può seguire il couloir per la prima parte; nel nostro caso era estremamente secco e scaricava pietre, conviene traversare a sinistra su facili rocce e raggiungre lo sperone. (conserva circa 150 m). Si prosegue per alcuni tiri di corda su passaggi max. IV+ su roccia a tratti instabile, ben proteggibile con friend. Si mantiene sempre il filo di cresta, superata una breve crestina nevosa si affronta un breve tratto su rocce instabili per giungere ad un passaggio più impegnativo (V) lungo circa 40 metri (meglio in due tiri) caratterizzato da fessure e roccia ottima.
Superato questo tratto si sale per tratti più facili e una breve cresta nevosa che porta alla base di una placca tendente verso destra ed incisa da una stretta fessura (VI A1 3 chiodi). Utili le scarpette. Sosta su cengia, si sale per un tiro di circa 30 metri (IV) fino alla base di uno strapiombo. Si sale a sinistra su fessure (V+ A1) per poi spostarsi a destra di un evidente camino. Si può sostare. I primi salitori probabilmente salirono il camino (V), noi ci siamo spostati a destra raggiungendo il filo di cresta molto aereo. Si esce su terreno più facile e cenge verso sinistra fino ad un evidente fessura-diedro molto fisica (descritta come IV ma più impegnativa)fino ad una cengia che porta al canale che divide dal Pilone centrale. Lo si sale inizialmente a sinistra, poi a destra (attenzione verglass) per poi riportarsi verso sinistra fino sulla cresta di uscita del pilone centrale. Dalla terminale alla cresta circa 800 m. Da li facilmente fino alla cresta del Brouillard e alla cima del Bianco (circa 1h 30′ dall’uscita in cresta).
Discesa dalla Normale del Gouter o verso il Cosmiques.
- Bibliografia:
- TCI/CAI Buscaini
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