Lunga cresta (1600 m di sviluppo) percorribile per la maggior parte in conserva ed in alcuni tratti preferibilmente a tiri. Numerosi spuntoni e massi incastrati per le soste. Roccia generalmente solida, migliore di quanto descritto nella GMI, ma comunque fare attenzione, specialmente nel finale. Spesso aereo.
Da Gressoney il biv. Gastaldi è un po' fuori itinerario, si può bivaccare "rusticamente" anche presso l'Alpe Scherpia (2380 m) o l'Alpe Netsch Flue (2290 m).
Fisicamente impegnativo per i dislivelli complessivi e il terreno faticoso ed insidioso durante il ritorno a valle.
In alternativa da Stafal è possibile prendere il primo troncone di funivia fino al Gabiet, quindi raggiungere la diga e il sentiero per l'Alpe Scherpia. Quindi raggiunto l'alpeggio (o poco prima) si prosegue per sentiero poco tracciato fino al Passo dell'Uomo Storto.
Si risale fin sotto la sommità della Punta dell’Uomo Storto o direttamente per cresta (I e II, roccia buona), o aggirando a destra per tracce. Dall’intaglio 3005 m si continua per roccia discreta per gradoni via via più ripidi (II e III/+) fino ad una aerea crestina che porta allo sbocco di un canale ghiaioso in cresta. Si risale una paretina ben gradinata di 5 m (IV) (tratto aggirabile una decina di metri a sx – ometto – in un camino che riporta in cresta su terreno meno solido) e si prosegue brevemente per cresta fino alla Punta di Netscio 3280 m (I e II) (ore 2). Si scende su terreno facile ma esposto e si traversano orizzontalmente alcuni spuntoni (I e II), fino alla base di un torrione più alto (1 ch. di sosta alla base). Lo si supera obliquando a dx e si esce in cresta a sx con un passo faticoso (III). Altro tratto in leggera discesa molto esposto ma semplice (a tratti I), fino al colletto del Corno Bianco. Da qui a sx del filo per circa 100 m di sviluppo (III/+) fino alla vetta (ore 2.30, ore 4.30 di cresta).
Rientro a Gressoney:
si scende per il passo d’Artemisia fino allo smeraldino Lago Nero (2672 m), si prendono a dx i segnavia bianco-rossi dell’Alta Via “Tullio Vidoni” e si risale fino al Passo del Rissuolo (2930 m). Da qui:
a) si scende lungo il vallone del Rissuolo (segnavia gialli) e si arriva al fondovalle a metà strada fra La Trinitè e Saint Jean;
b) si devia a dx per l’Alta Via (segnavia bianco-rossi) che in quota su deboli tracce lungo una cengia erbosa esposta (“harroweg” = strada dei carri) conduce ad una selletta (circa 2800 m) da dove si scende nel vallone di Netscio e si raggiunge il sentiero del bivacco Gastaldi, che conduce al punto di partenza (4.30 ore dalla vetta, al netto delle soste).
Qualora si sia partiti dal Gabiet in funivia, prevedere una seconda auto/bici/taxi per tornare a Stafal (circa 6km). In questo caso è anche possibile dal Lago Nero risalire al Passo dell’Alpetto (150m D+) e poi scendere a Rong (frazione di Gressoney St. Jean, 8km da Stafal).
- Bibliografia:
- Buscaini, GMI; Vie Normali VDA