
Oppure: Prima del colle dell'Agnello, dopo il secondo tornante superate le grange del Rio, imboccare il sentiero segnalato che passa per una casermetta abbandonata e porta nel vallone di S. Veran.
Da qui la parete è già ben visibile. Tenere il sentiero che risale il versante sx idrografico del vallone. Lasciarlo, attraversare un pianoro e risalire il pendio ripido di sfasciumi che porta alla base della parete. (1,45 ore)
Chiodi con cordoni alla base per assicurarsi.
L1:salire su una lama staccata, ristabilirsi su gradini, traversare a sinistra su una placca scura sprotetta, raggiungere un diedrino (chiodo vecchio) e continuare guadagnando sempre a sx uno spigoletto; proseguire ora verso dx in un diedro con fessura svasa e uscita difficile in placca. Proseguire su placca fino ad una cengia, sosta a spit 35 m. Occhio agli attriti. (V+ da relazione originale, ma forse VI+ nella realtà).
L2: non salire nel diedro, ma per la fessura che incide la sua faccia destra, aggirare a dx uno spigolo aereo e risalire un diedro agettante, raggiungere sulla sx una zona più rotta e salire fino a dei grossi blocchi. Attrezzare una sosta, oppure se le corde non fan tirare troppo, è meglio traversare a sx per spuntoni, fino a guadagnare una grande cengia comoda. 45 m (V+ da relazione originale, ma forse un bel VI nella realtà).
L3: salire a sx su diedro a blocchi fino alla base di un bel diedro verticale con spit. Non risalirlo ma piegare a dx in un facile diedro fessurato fino ad una grande cengia erbosa. 25 m IV+
L4: evitare l’inizio strapiombante per la placca di destra (chiodo), rientrare nel diedro e seguirlo fino ad un terrazzo, traversare a destra e scalare un secondo diedro. Sostare su cengetta incassata nel diedro (chiodo) 35 m. V+
L5: dalla sosta traversare orizzontalmente qualche metro a dx e salire un muretto che porta alla base di un bel diedro fessurato, chiuso da un blocco incastrato, superarlo infilandosi in una grande nicchia di blocchi, risalire facilmente qualche metro a dx verso lo spigolo e sostare su una spalletta, alla base di un diedro 30m. V
L6: salire il diedro nerastro sopra la sosta (chiodi), raggirare lo spigolo a dx fin su esiguo terrazzino (chiodi di sosta). Consigliabile allungare bene il rinvio sui chiodi e proseguire per 30m più facilmente per diedri e fessure fin sotto l’ultimo salto sotto la vetta. 45-50m. IV+.
Salire dunque la facile placca fessurata (III+) che in pochi metri porta sul pianoro sommitale, oppure puntare ad una estetica fessura sulla sx che fa sbucare proprio sulla croce di vetta.
DISCESA: dalla vetta prende un sentiero che in breve riporta al colle Camosciera e di li rientrare come per l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- monviso igc 1:50.000
- Bibliografia:
- GUIDA DEI MONTI D'ITALIA VOL.4 M.VISO/ALPI COZIE MERIDIONALI - MONTAGNE D'OC Iitinerario n°94
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