Cresta sempre in ombra e quindi molto fredda, frequente presenza di neve.
E' possibile ridurre i tempi di percorrenza sfruttando le cenge sotto i torrioni ma in tal caso oltre a trovare terreno insicuro con pietre instabili la scalata perde di bellezza e logicità rispetto al percorso integrale della cresta.
In cresta roccia pulita e bella eccettuati solo alcuni tratti dei dentini che precedoni la Bouta.
Complessivamente anche se meno continua è più impegnativa del Murari.
In discesa dalla normale il canale ormai è senza neve e pericoloso per pietre, conviene seguire la cresta Parejs lato italiano fino allo sbocco di un canale, attraversarlo in sommità a destra (esposto) per portarsi sulla cresta principale, valicarla e con descalata sul lato francese da fare con un pò di attenzione (pietre instabili) su una breve parete articolata facilmente si giunge alla base sulla morena.
Discesa più veloce verso il ref. d'Avèrole (da farsi solo con terreno asciutto): scendere il filo della morena fino a circa quota 3.100 quindi deviare gradualmente a destra scendendo una lunga pietraia sfruttando i comodi passaggi su ampi lastroni fino a giungere in una zona erbosa; continuare la discesa a destra raggiungendo il Plan des Parejs dove si incontrano i sentieri delle pecore di cui quelli che scendono verranno seguiti; attraversando sempre a destra scendere quasi al di sopra del bordo della scarpata, continuare a destra fino a giungere al di sopra ed a valle della gorgia del Ruisseau d'Arnès in un punto dove si intravvede il sentiero del Col d'Arnès in un tratto dove fa una curva a gomito su uno sperone proteso sul ruscello; prestando molta attenzione scendere al sentiero superando il ripido ed esposto pendio di zolle erbose con alcune brevi placche.
Parcheggio obbligatorio a Vincendières; ad agosto navetta fino alle case Avérole ultima corsa salita ore 17,25 discesa 17,40 (euri 1,50 per corsa).
Orari medi escursione: ref. d'Avèrole colle Bessanese ore 3,00; cresta nord al Segnale Rey (percorso integrale ore 5,30/6,00; sfruttando le cenge 1,30 ora in meno); Segnale Rey segnale Tonini (madonnina) ore 1,00; segnale Tonini ref. d'Avèrole ore 4,00/5,00; ref. d'Avèrole Vincendieres 40 min.
La gita si può pure effettuare dal versante italiano partendo dal Rifugio Gastaldi (Val di Lanzo); in questo caso l'avvicinamento verso il Colle della Bessanese è un pò più breve, ma il ritorno all'auto (Pian della Mussa) è decisamente più lungo e faticoso.
Salire subito a monte del rifugio seguendo il sentiero che si mantiene a sinistra del ruscello (Ruisseau du Veilet); quando il sentiero devia a sinistra in piano abbandonarlo e continuare a salire nella medesina direzione e sempre a sinistra del ruscello su terreno erboso via via più ripido con rocce montonate, berve pietraia di grossi massi e facilmente si giunge ad un ripiano sabbioso (quota 3.000) a lato del residuo del ghiacciaio des Grandes Parejs; da quel punto il Colle della Bessanese è ben visibile e lo si raggiunge nell’insellatura più a destra.
Attaccare la cresta stando preferibilmente sul suo filo; si incontrano due torrioni consecutivi con parete a lastrone fessurato (molto belli); si continua a saliscendi senza grosse difficoltà fino a giungere ad una serie di tre denti con pareti a lastroni (i primi due con roccia meno buona) con appigli al limite; l’ultimo dei tre (la Bouta) si ridiscende oppure piccola doppia giungendo al Colletto della Bouta (questo tratto ha roccia mediocre se si sfruttano le cenge). Proseguire sulla cresta finale più ripida ed uniforme stando sempre sul filo di cresta e con divertente arrampicata si giunge al Segnale Rey.
Dal segnale Rey al Segnale Tonini e la discesa fino alla base delle Rocce Parejs (questa da fare con molta precauzione) è comune al solito percorso di chi ha salito lo spigolo Murari.
- Cartografia:
- IGN 1/25.000 Haute Maurienne
- Bibliografia:
- G.C.Grassi, Gran Paradiso e Valli di Lanzo -Zanichelli