Da Sambuco si raggiunge Pietraporzio con dolce salita sulla strada statale del Colle della Maddalena, appena prima del centro abitato si trova una deviazione sulla destra (indicazione Colle Vallonetto) dove inizia una stretta stradina asfaltata che con pendenza subito sostenuta (10-12%) porta con un lungo traverso a Moriglione San Lorenzo, dove l’asfalto termina. Si continua a monte della frazione, sulla sterrata che prende quota prima tra i prati, e poi con lunghe tagliate si addentra nel bosco. Questa strada è ottima e presenta pendenze costanti mai eccessive attorno all’8%.
Un ultima lunga tagliata, ormai fuori dal lariceto, conduce ad un punto panoramico sull’orrido del vallone, è presente un piccolo pilone su una roccia, e si trovano indicazioni per un sentiero di discesa su Sambuco.
Si prosegue sulla strada, superando un traverso più soggetto a frane e quindi sassoso, sempre ciclabile ma con qualche difficoltà in più; girato un costone, appare la costruzione del Gias Vallonetto 2189 m, immersa nel verde.
Con pendenza più impegnativa si continua per un tratto inerbito, finchè la strada di recente costruzione inizia progressivamente a spostarsi sul versante destro della valletta sotto il Monte Bodoira, alternando strappi molto ripidi ad un bel pianoro rilassante; in vista del Colle Salsas Blancias 2447 m (che si vede solo all’ultimo) inizia una stretta serie di tornanti impegnativi su fondo terroso, e quindi si scollina affacciandosi al meraviglioso altopiano dominato da Rocca la Meja.
Scesi di pochi metri sul versante opposto, si incontra la famosa carrareccia che dal Colle di Valcavera raggiunge il Passo della Gardetta. La si percorre verso destra, in piano o lievissima discesa, per diversi km superando il Colle Cologna e Margherina, giungendo fino ai grossi casermoni di Bandia.
Appena dopo le caserme, si incontra una sterrata secondaria a destra, che con andamento dolce scende nel vallone di Bandia, raggiungendo in breve un alpeggio. Si continua in discesa nel vallone, su fondo inerbito (a causa dello scarso utilizzo della strada non essendoci più alpeggi utilizzati) ma bello e scorrevole, sino a raggiungere dopo aver perso circa 400 m di quota, il Gias Piconiera 2031 m, posto sotto l’omonimo colle alle pendici erbose del Monte Bersaio. Il Gias Picconiera in realtà è solo più una serie di ruderi di pietra ormai inutilizzabili. Qui si incontra il bel sentiero segnato da tacche bianco/rosse che sale verso il Bersaio. Lo si segue fedelmente bici a fianco (talvolta in spalla nei punti più ripidi che per fortuna sono pochi), e superando 200 m di dislivello si raggiunge il Colle Piconiera 2230 m.
Qui si può rimontare in sella seguendo il bel single track (un po’ scavato attenzione ai pedali) che progressivamente conduce verso l’evidente cima del Bersaio. Sempre in sella si supera uno strappo più ripido fino a raggiungere la fascia rocciosa sotto la croce, dove per forza di cose occorre scendere, ma si tratta di 20 m di dislivello, e si è in cima!
Discesa, esistono varie opzioni.
A. Scendere per il Vallone di Bandia, dalla cima si sale quasi subito in sella percorrendo a ritroso il crinale (bellissimo) fino al Colle Picconiera, e quindi per prati discesone molto facile sul Gias Piconiera, seguendo a tratti il sentiero a tratti liberamente per pascoli. Ciclabilità di questo tratto 90% almeno. Raggiunto il Gias Piconiera, occorre scendere fino al torrente 150 m sotto; è possibile risalire la sterrata fino ad incontrare il bivio, oppure scendere bici a fianco il ripido pendio erboso fino al fondo del vallone, dove sul versante opposto si nota il sentiero che taglia tutto il costone con andamento pianeggiante. Raggiuntolo si scopre con sorpresa che questo è totalmente ciclabile (99%) lunghissima tagliata molto facile e panoramica, fino a che una serie di tornantini al limite della pendenza, non permette di ritrovare la strada dell’andata proveniente da Moriglione, nele vicinanze del promontorio roccioso con pilone votivo. Da qui si scende a Moriglione su sterrata oppure si segue il sentiero di discesa sotto il pilone (non ho informazioni sulla ciclabilità) e quindi si rientra a Sambuco.
B. scendere nel vallone della Madonna tramite il sentiero classico escursionistico fino al Gias Murè, con tratti piuttosto ripidi e “trincerati”, soprattutto nella prima parte (ciclabilità 90% – diff. S3 in alcuni tratti) e quindi proseguire fino a Sambuco su sentiero ciclabile che con passagi sul filo della gola e tornanti stretti, divalla sino al ponte prima di rientarre su sterrata a Sambuco.
C. completare il giro del Bersaio, risalendo alle caserme di Bandia, e quindi seguire la sterrata per il Gias Murè e il Vallone della Madonna su sentiero fino a Sambuco, questa variante è la meno logica.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana e Stura