Percorso: Rassa (mt 917)-Rassetta (mt 1164)-Alpe Straiga (mt 1490)-Alpe Salei (mt 1707)-Alpe Pian d’Ovago (mt1780)-Alpe del Lago (mt 2061)-Lago della Seia (mt 2161)-Bocchetta degli Autei/Colle dell’Orto (mt 2630)-Berretta del Vescovo (mt 2730)-Colle di Meia(mt 2649)-Frate della Meia (mt 2812)-Colle del Forno (mt 2607)-Lago delle Giare di Mezzo (mt 2279)-Colle di Campo (mt 2400)-Lago di Scarpia (mt 2277)-Alpe Sassolenda (mt 1642)-Alpe Piana (mt 1193)-Rassa (mt 917)
Seguendo sempre le indicazioni dell’itinerario 61 risalire la Val Gronda passando in successione le Frazioni Rassetta e Fontana e gli alpeggi di Concrenno (mt 1280), Goreto (mt 1393), Straiga (mt 1494) e Casere (mt 1514). Restando sempre sulla destra del torrente salire all’Alpe Salei (mt 1707 bivacco) e al Piano d’Ovago, spostandosi ora al centro della vallata per continuare sull’ampia dorsale che conduce all’Alpe Lago (mt 2061) e, quindi, al Lago della Seia (mt 2161).
La Berretta del Vescovo, il cui nome trova la sua etimologia nell’aspetto della cima, è la punta maggiore della Val Gronda, si raggiunge salendo diritti per il ripido fianco E (tracce) fino ai piedi della parete, spostandosi poi a sinistra in direzione dell’evidente canale sinuoso che porta al Colle di Autei (o Bocchetta dell’Orto), valico di collegamento con la Val Vogna di esclusivo interesse alpinistico.
Dal Colle di Autei (mt 2630) dirigersi a destra sul facile pendio erboso finale che conduce alla Berretta del Vescovo (mt 2730).
Continuare quindi lungo la cresta portandosi al Colle di Meia (mt 2649) per iniziare la salita della frastagliata cresta SE del Frate di Meia (facile).
Grandioso panorama circolare su Monte Rosa, Val Sesia, Biellese, Ossola e Val d’Aosta.
Dalla cima del Frate proseguire lungo la cresta in direzione N, passare l’anticima e scendere su alcune lisce placche (attenzione) che collegano al Colle del Forno (mt 2607) e al percorso segnalato per la Valle Artogna.
Entrati nella Valle Artogna, raggiungere il Lago di Mezzo (mt 2279), spostarsi quindi sul versante destro della vallata e traversare (tracce) in direzione dell’ampia sella del Colle di Campo alla base della cresta Nord del Becco di Cossarello.
Raggiunto il Colle di Campo (mt 2400) riappaiono anche i segnali colorati e le indicazioni per Rassa (ore 4,30) nella Val Sassolenda.
“Prima che venisse distrutto da un fulmine, poco distante dalla vetta del monte della Meja si trovava un monolito a forma di frate incappucciato, se non ci credete andate in qualsiasi casa di un abitante del luogo e troverete una fotografia che lo ritrae. La leggenda vuole che Lino, un giovane di nobile famiglia valsesiana e guardia d'onore di un imperatore romano, si fosse innamorato della figlia di questo, la bella Iole, ma Lino dovette separarsi da lei per partecipare ad un'impresa bellica in Africa. Quando a Roma giunse la notizia della morte di Lino, per il dolore Iole si fece vestale. La notizia era falsa e dopo qualche tempo Lino tornò a Roma coperto di gloria, ma per lui Iole era morta, essendo impossibile trovarla. Con il cuore affranto tornò nella sua terra nativa, e salito il monte della Meja, qui vi attese la morte, e nel momento in cui questa lo colse una pietra assunse per incanto le sue sembianze, per ricordarlo nei secoli.”
(Tratto da "Leggende popolari Val Sesia")
- Cartografia:
- Kompass 88 Monte Rosa