
1° giorno Dall’Alpe Campo si attraversa la diga e ridiscendendo sotto il bacino si prende il sentiero che sale inerpicandosi nel bosco contornando lo sperone quotato 2286 in falsopiano si entra sopra l’Alpe Musella.Gli ampi pendii si fanno ora più ripidi fino al raggiungimento del rifugio Carate di Brianza e della Bocchetta delle Forbici 2636 metri. Superato il valico si procede in diagonale con un lungo traverso discendente per superare i pendii rocciosi (procedere con prudenza, zona valangosa) fino a giungere in vista del rifugio Marinelli sopra un salto roccioso. Si attraversa l’ampio pianoro portandosi all’inizio della Vedretta di Caspoggio, girando a sinistra si risale il pendio e in breve si raggiunge il rifugio.
2° giorno. Dal Marinelli si sale in direzione nord-est al vicino passo Marinelli occidentale 3087 m. si piega verso sinistra, leggera discesa, per percorrere verso nord la pianeggiante Vedretta di Scersen Superiore passando sotto le pendici occidentali del Pizzo Argènt (3945 m) e alla parete Sud della Cresta Guzza (3869 m). Individuato il grande canale lo si risale con gli sci fin dove e possibile tenendosi sulla sinistra per raggiungere le rocce dove è individuabile una ferrata che conduce al rifugio Marco e Rosa (circa 3/4 ore dal Marinelli Bombardieri). In primavera, o dopo recenti nevicate, quando “le roccette” sono coperte dalla neve, sarà preferibile il canale nevoso con piccozza e ramponi ( pendio nevoso a 40°/45° per il Canalone di Cresta Guzza).
Dal rifugio Marco e Rosa, si sale il largo pendio glaciale che si spinge fin sotto le roccette della Spalla del Bernina. Superato l’ultimo breve pendio che permette di toccare le rocce quota 3889 metri, si salgono queste ultime seguendo il canalino roccioso (presenti dei fittoni) oppure sfruttando a sinistra un canalino nevoso che riporta in cresta. Si continua su cresta e roccia fino alla vetta della Spalla del Bernina 4021 m (o Punta Generale Perrucchetti ) in questo tratto roccioso si trovano altri ancoraggi fissi per poi calarsi in doppia al ritorno. Da qui la cresta piega decisamente verso Nord e diventa sottile, con numerosi sali e scendi e gendarmi. Si prosegue sulla cresta innevata fino a raggiungere l’ultimo tratto roccioso che in breve porta alla vetta.
Discesa: Per la via di salita, per il Canalone di Cresta Guzza (40-45 gradi). Oppure in via alternativa dalla capanna Marco e Rosa è possibile dopo breve risalita, fiancheggiare le cime di Bellavista e raggiungere la Forcolla di Bellavista (3688 m) e di lì scendere sul ghiacciaio di Fellaria orientale, raggiungere il passo Sasso Rosso 3510 metri per poi ricongiungersi dal passo Marinelli orientale con l’itinerario di salita del giorno precedente. Si può scendere sempre al rifugio Bignami (attenzione al tratto Bignami – Diga di Gera da fare solo in assenza di neve per pericolo slavine).
- Cartografia:
- CNS
- Bibliografia:
- scialpinismo quota 400
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