Percorso semplice, sempre tra “E” e “T”, segnaletica forse un po’ carente agli incroci con la SS26 dopo i lavori di sistemazione della strada. Il tratto di salita dal colle alla vetta potrebbe diventare “EE” se si decide di salire sul pendio (il riferimento è la linea dei piloni della seggiovia) anziché sulla sterrata.
A La Thuile (1442 m) si attraversa la Dora sul ponte di fronte alla tabaccheria, presso il nuovo Hotel Miramonti, e si imbocca la larga mulattiera dell’Alta Via 2 (e sentieri 9-10-11) che sale tagliando i tornanti della SS26.
Arrivati a Pont Serrand si attraversa il villaggio sul viottolo lastricato e si imbocca la pista che sale fiancheggiando il torrente, lasciandoselo sempre a sinistra, fino ad incrociare nuovamente la SS26; qui non seguire le indi cazioni delle paline, occorre invece attraversare la strada ed imboccare la larga pista che si stacca dall’asfalto, ben visibile ed indicata da un segno giallo un po’ nascosto. Seguire la pista, che a volte diventa sentiero e si confonde con tracce di bestiame, si attraversa la strada asfaltata per Les Suche e si arriva ad incrociare nuovamente la SS26.
Qui l’incrocio ha un po’ del paradossale: il sentiero arriva contro il guard-rail, si vede il bollo giallo dall’altra parte ma il guard-rail non è stato interrotto (e non cercare un varco nel raggio di chilometri) e va quindi scavalcato. La pista prosegue ora ben visibile, arriva ai ruderi di Roux, aggira la Tete de l’Ane e si ri-immette sull’asfalto presso la casa cantoniera; proseguire per un breve tratto sulla strada, si passa un torrente e si vede sulla sinistra una larga pista che sale e va imboccata: non ci sono però indicazioni. Lungo questa pista che corre su pascoli si arriva al Colle (2188 m).
Da colle si sale alla vetta del Monte Belvedere. Si può seguire la pista sterrata che sale agli impianti di risalita oppure (innevamento permettendo) si può risalire direttamente il ripido pendio seguendo i piloni; ormai in vista della stazione di arrivo, dove c’è la ripida parete rocciosa, piegare a sinistra e per pendenze più moderate raggiungere l’arrivo della seggiovia e poi la cresta. Qui si ritrova e si segue la strada che va verso il Colle del Belvedere; arrivati in vista dei ruderi delle fortificazioni, risalire per comodo sentiero fino alla vetta (2641 m).
Dalla vetta scendere al Colle del Belvedere, riprendere la sterrata che rientra in Italia e si dirige verso Les Suche; seguirla per alcuni tornanti e poi abbandonarla per puntare, su pascoli, verso un fabbricato (bar su piste da sci) ed il grande bacino, seguendo il corso del torrente che viene sempre lasciato a destra.
Quando si ritrova la sterrata, seguirla fino ad un pianoro in cui si vede il sottostante alpeggio di Cerellaz; si può scendere sulla ripida pista oppure seguire il percorso delle MTB (indicazioni). Il sentiero discende ed incrocia una strada, dove si hanno due possibilità:
seguire la strada in discesa, si arriva ad una costruzione con sbarramento sul torrente, poi si prosegue su sentiero, il n. 7, che passa i ruderi di Ponteilles, scende a La Joux e poi a La Thuile lungo l’AV2;
risalire per un tratto la sterrata, si arriva ai ruderi di Cerellaz, si segue la larga pista per gli alpeggi di Arnouvaz damon e desot; proseguire a passare i ruderi di la Posaz, scendere lungo la larga strada (pista di sci invernale), ad un bivio prendere il sentiero a destra che scende al Camping Rutor e da questo a La Thuile, chiudendo così l’anello.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 2, La Thuile-PS Bernardo, Scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta – Le Valli del Monte Bianco – L’Escursionista Editore