Il percorso qui descritto non è difficile visto che è tutto sui prati e non attraversa mai canaloni o punti difficili; è però quasi tutto fuori sentiero, e l’unico sentiero - da percorrere per un breve tratto - è difficile da individuare ed è franato in alcuni punti. Suggeriti quindi senso dell’orientamento e preliminare conoscenza della zona.
Il dislivello totale di 979 m è fatto dai 701 m per portarsi dai 1769 m di Arnouva alla quota massima di 2470 m e dai 278 m per risalire dai 2192 m dell’alpeggio di Belle Combe desot di nuovo alla quota 2470 m.
Una valida ed interessante alternativa al percorso qui proposto, da valutare però con molta attenzione e cautela a seconda delle capacità e delle condizioni climatiche, è la risalita dal vallone lungo il sentiero 26, esposto ed attrezzato in alcuni punti (v. relazioni su Gulliver), che ha il vantaggio di ridurre il dislivello del ritorno. II sentiero porta all’alpeggio di Arnouva damon, dal quale si ritorna ad Arnouva lungo il sentiero TMB che proviene dal Bonatti, chiudendo così l’anello.
Nei mesi di luglio-agosto, visto l’affollamento, suggerita la navetta da Courmayeur.
Ad Arnouva (1769 m), presso l’area dedita a parcheggio e dove inizia il divieto ai veicoli non autorizzati, si imbocca il sentiero TMB in direzione Rifugio Elena- Colle del Gran Ferret. Il sentiero sale subito ripido, permette di rimirare la cascata che esce dalla forra del Vallone di Belle Combe ed arriva in breve ai ruderi dell’Alpeggio di Tsa de Jean, posti proprio sul percorso. Arrivati a questi ruderi occorre cercare un sentiero – quello individuato con linea nera sulla Cartina l’Escursionista – che si stacca dal percorso TMB. Questo sentiero è di difficile individuazione ma con attenzione lo si trova e poi è sempre visibile; questo sale sul pendio erboso, con un traverso punta verso il canalone, giunto sul bordo non lo attraversa ma inverte il senso e con un altro lungo traverso ritorna verso il solco del Vallone di Belle Combe. In questo tratto il sentiero attraversa una rada macchia (qui è franato e un po’ si perde), attraversa poi una pietraia (tratti smottati) e fuori da questa raggiunge alcuni pini solitari proprio sul bordo alto del vallone. Qui altra inversione e parte ora un altro lungo traverso che, attraversati alcuni canaloni (innevati fino a stagione avanzata), arriva all’alpe di Tsa de Jean damon. Senza arrivare all’alpeggio si può decidere di abbandonare il sentiero e si inizia la salita sui pendii erbosi, puntando in direzione Est e lasciandosi sempre alla propria destra il ripido fianco del vallone di Belle Combe. Si sale fino alla quota 2470 m circa scavalcando una sommità da dove si ha un ottimo panorama sulla testata del vallone (dai Golliatz allo Charfiere) e sull’Aiguille di Angroniettes. Qui il terreno spiana e si intravedono dei canaloni che scendono sul fondo del vallone; conviene aggirarli in alto fino a trovare il primo pendio erboso, lungo il quale si scende arrivando proprio in prossimità dell’Alpeggio di Belle Combe desot. Dall’alpeggio con un breve tratto si arriva al torrente dove si vede la sorgente ferruginosa oppure volendo si sale all’Alpeggio di Belle Combe damon.
Come detto si può tornare per il percorso dell’andata oppure valutare l’alternativa del sentiero 26.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 1, Monte Bianco, Scala 1:25000
- Bibliografia:
- L. Zavatta – Le Valli del Monte Bianco – L’Escursionista Editore