
Dall’Eremo di Santa Maria 530m, dove si può parcheggiare, si segue la strada asfaltata indicata dal cartello “Sengiapiana” passando a fianco del vecchio cimitero abbandonato fino ad incontrare una sterrata sulla sinistra con cartello indicante il percorso dei 3 ponti.
Si prosegue attraversando un torrentello su ponte di legno e si prosegue tenendo la sinistra, superando su asfalto la frazione Truch Bertot fino a reperire il cartello indicatore “Strada della Malacosta-Navetta”, che con bella mulatteria conduce alla località Navetta inferiore dove si passa sotto il bel porticato della chiesa. Da qui proseguendo per un tratto di asfalto si prosegue verso Nava, girando quindi a sinistra in direzione dell’area attrezzata Canava (c’è un grosso pannello indicatore).
Dall’area attrezzata si segue la grossa poderale che sale verso la cappella del Belice, tenendo sempre il ramo principale ed ignorando tutti i bivi che si incontrano. La poderale si inoltra su per la collina ed ad un certo punto si restringe ed entra in un bosco di aghiformi.
Qui inizia l’evidente sentiero che sale decisamente nel bosco e raggiunge in breve la sommità della collina dove si trova la Cappella di Belice, bel punto panoramico su tutta la valle Orco da sud a Nord_Ovest e una ampia visione della pianura Canavesana orientale sino alle colline di Torino e oltre. Poco sotto la balconata della Cappella vi e’ un campo di partenza per parapendio.
Dalla Cappella tornare su asfalto e raggiungere l’incrocio dove sono posti i cartelli bianchi e rossi e seguirli.
Si supera un tratto di strada asfaltata abbastanza lunga, superando le cascine del Belice, fino ad arrivare al punto dove l’asfalto finisce e si dipanano due sterrate.
Si prende quella di sinistra (ignorando i cartelli bianchi e rossi), fino a raggiungere un prato con alcune baite. Puntare in direzione delle baite fino ad intercettare la strada sterrata e proseguire a sinistra, superando un’acquedotto con scritta “Pian Ruschietto”.
Si prosegue su sterrata in direzione di Frassinetto finchè non si trova un’evidente sentierino che si stacca sulla destra. Salirlo in modo da tagliare diversi tornanti della sterrata.
Si arriva quindi ad un incrocio e si continua a proseguire dritto nel senso di marcia (non seguire i cartelli che portano verso il Pian del Lupo) fino a riportarsi su asfalto, giungendo alle case di Luvatera e da lì a Frassineto da dove vale la pena di deviare di poco per salire a Chiapinetto (dal cui piazzale tipicamente si parte per fare le escursioni sulla catena della Quinseina) e dove si può vedere il piccolo ma interessante nucleo di abitazioni. Raggiunto nuovamente Frassinetto sul lato sinistro della chiesa parte il sentiero che attraversando alcune volte la strada asfaltata conduce alla chiesa del Bello Sguardo. Dal Bellosguardo prendere l’evidente mulattiera che conduce a Pont, segnata con vernice biancorosso e cartelli gialli “percorso naturalistico”.
In alcuni punti si attraversa la strada e si toccano alcune borgate ma i segni biancorossi sono sempre reperibili.
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