Alla diga di Teleccio, si attraversa sopra il muro dell’invaso, si segue il sentiero che sale all’Alpe Fumietto, m. 2152, si segue ancora il sentiero in salita e giunti a quota 2270 circa, all’inizio di un pianoro, dove è posizionata una palina con indicazioni di sentieri, si svolta a sinistra e su prato si inizia a salire su una leggera traccia, poco oltre su dei massi compaiono delle vecchie tacche di vernice rossa; ora la traccia si alza a raggiungere una dorsale erbosa da risalire fino alla sua sommità dove sfocia in un pianoro, seguire sempre la traccia che si sposta verso destra e giunge alla base di una seconda dorsale erbosa da risalire. Raggiunta la sommità della dorsale, la traccia tende a spostarsi a destra e seguendo le vecchie tacche di vernice, si raggiunge un piccolo pianoro erboso, quota 2510 circa, dove incrocia il sentiero segnato proveniente dal Rifugio Pontese; ora il sentiero inizia il percorso nella pietraia, risalendo all’incirca il fondo di un canale e verso quota 2740 circa si svolta a sinistra risalendo sul ciglio del canale e seguendo i bolli di vernice bianco-rossa, salendo fra le rocce, tenendosi sulla destra orografica (sinistra in salita), si raggiunge il colle. L’ultimo tratto, normalmente è ricoperto da neve fino a tarda stagione.
Ora inizia la discesa nella pietraia, seguire sempre i bolli di vernice bianco-rossa, poco dopo inizia il traverso a saliscendi che taglia il vallone della Losa ed in breve raggiunge il Bivacco Ivrea, m. 2745. Ora si segue in discesa il sentiero n° 548, passando le Alpi la Motta, Goi, La Bruna di sopra, si guada il torrente, operazione non sempre facile per via dell’impettuosità delle acque (è conveniente attraversarlo a monte del piano dove il torrente è diviso in diversi rami)e si scende alle Alpi La Bruna inferione, poste ai margini del Pian Baracun. Attraversato il piano risalire leggermente al valico dove è posto il bivio di quota 2421, continuare a scendere ora su terreno più in pendenza che con diverse giravolte e traversoni giunge prima al casotto PNGP e poi alle Alpi Arculà, si prosegue in discesa giungendo ai ruderi di quota 1677, segue poco dopo una leggera risalita sul fianco destro per poi scendere ai prati sottostanti da dove la traccia del sentiero è molto evidente. Giunti al bivio di quota 1594 si segue in discesa il sentiero attrezzato che scende diretto su le Sassa, dalla borgata seguire la strada reale sotto la pineta che raggiunge la strada provinciale.
- Cartografia:
- L'Escursionista - carta dei sentieri n. 14