Avvicinamento
Storico
Dal Lago della Rovina si segue il sentiero diretto per il rifugio Genova, quindi si prosegue lungo il sentiero per il colle della Rovina. Ad un bivio si prende a destra per il colle di Brocan e si prosegue su sentiero fino a quota 2370m circa dove il sentiero gira leggermente a sx. Lasciare quindi il sentiero (scritta gialla "Brocan") e seguire degli ometti che tagliano verso dx, attraversano una pietraia e quindi dei prati in direzione del versante SE del Baus. Giunti all'altezza della parete si risale per tracce verso dx cercando di individuare la Torre Patrizia (sulla quale si svolge la prima parte dell'itinerario) che si presenta come un tozzo torrione triangolare situato sulla sx di un nevaio presente fino a stagione inoltrata.
Un fix con cordino e un ometto segnano l'attacco (1h45 dal rifugio, 3h dal Lago della Rovina)
Descrizione
Un fix con cordino e un ometto segnano l'attacco (1h45 dal rifugio, 3h dal Lago della Rovina)
Torre Patrizia:
- L1: salire obliquando verso dx (poco proteggibile) fino ad una placca nerastra con fessura sulla dx (2 ch.), si risale la fessura (IV+) e quindi si traversa con decisione verso dx. Si passa sotto un grande spuntone (vecchia sosta su 2 ch.) e quindi si raggiunge un ballatoio erboso, sosta a fix con catena. 30m
- L2: salire nel canale-camino erboso a sx della sosta (III) e quindi doppiare lo spigolo sulla dx (III+), proseguire quindi su placca senza spostarsi troppo a dx ma puntando all’enorme diedro soprastante (2 fix e un ch.). Si sosta qualche decina di metri sotto dei tetti, sosta a fix con catena. 35m
- L3: si traversa a sx andando a prendere una rampa fessurata (IV, ch. e fix) che permette di riprendere il filo dello sperone, una volta raggiunto poco dopo si sosta su terrazzo, sosta a fix con catena. 25m
- L4: si traversa quasi in piano a sx lunga una bella placca rossastra (V-, 2 ch. e 1 fix), quindi si esce su dei gradini più facili (IV) e su terreno erboso si raggiunge la base di un diedro, sosta fix con catena. 35m
- L5: salire il diedro sulla dx della sosta, molto evidente e caratterizzato da una prima parte strapiombante (IV+/V-), quindi si esce sullo spigolo di dx e si prosegue verso un successivo dietro a sx (IV+), che dà accesso ad una comoda spalla sulla sx. Sosta a fix con catena, 35m
- L6: superare un gendarmino staccato sulla sx, quindi proseguire su terreno facile fino ad una paretina (fix), proseguire alla sua dx su terreno un erboso, quindi salire lungo un diedro aperto che piega via via verso sx (IV, fix) ed esce in un terrazzo erboso (IV+, ch. a sx per sosta), 40m
- L7: si sale in un facile diedro verso sx (III+, ch.) sotto una parete strapiombante sulla dx. Si raggiunge così il filo di cresta che si segue senza grandi difficoltà (III+) fino alla cima di Torre Patrizia (sosta su 2 fix con maillon), 30m
Breve discesa in doppia di una dozzina di metri. Quindi si sposta sotto il filo di cresta fino alla base dello sperone successivo.
Sperone centrale:
- L8: salire sul filo dello sperone (sul suo lato dx), si vince una placca verso dx e poi si ritorna a sx in corrispondenza di un breve strapiombo (IV sostenuto) e si raggiunge un comodo terrazzino erboso (1 ch. di sosta), 25m
- L9: vincere la bella placca sulla dx della sosta, facile (IV/+) ma non proteggibile. Quindi raggiunto lo spigolo di dx (ch.) doppiarlo e traversare 1m a dx, si raggiunge così la base di un diedro che si sale prima sulla sx su blocchi staccati (IV+) e poi sulla fessura giallastra di fondo sulla dx (V, 2 ch.). Si esce a sx e per rocce più facili si raggiunge un terrazzino dove si sosta (da attrezzare).
- L10: si prosegue su facili paretine e crestine di III/+ (sosta da attrezzare)
Si prosegue in conserva per un 100-120m. Quando la cresta spiana proseguire prima sul filo e poi sulla sua sx fino ad un primo colletto, quindi abbassarsi a sx e passare tra due tozzi torrioncini, fino al sommo di un canale: scendere di qualche metro attraversando il canale su sfasciumi, fino a raggiungere la base di un evidente diedro-canale dal fondo erboso e chiuso in alto a sx da blocchi strapiombanti. Non confondersi con un altro evidente diedro-canale sulla dx, quasi sul filo mal definito dello sperone.
Sperone alto:
- L11: salire il diedro-canale erboso (IV poco proteggibile), fin dove questo piega a sx. Deviare quindi debolmente a dx prima tramite una bella fessura netta (IV+) e quindi sempre in diagonale a dx fino in corrispondenza di una placca (IV+/V) che permette di evitare dei blocchi strapiombanti sulla sx. Si raggiunge così il filo di un mal definito speroncino e in breve si raggiunge un terrazzo di sosta (da attrezzare su enormi spuntoni, ometto), 50m
- L12: si esce a sx su roccette (III), quindi si prosegue lungo il filo dello sperone, che si sale principalmente sul suo lato dx (III+) fino ad un terrazzino sotto un risalto più verticale, sosta a fix con catena. 30m
- L13: si sale la placca delicata fino ad un ch. sulla dx, quindi si traversa a sx dello spigolino e si raggiunge una fessura netta (V/+) che in alto finisce in un diedro (IV+, fix), quindi si prosegue verso dx (ch.) sotto due evidenti fessure. Salire quella di sx (IV+) fino a raggiungere il filo dello sperone, che seguito (esposto) porta ad un grande terrazzo sotto un evidente diedro, sosta a fix con catena. 40m
- L14: salire la parete dx del diedro, leggermente strapiombante in partenza (IV+) e quindi proseguire sulla faccia sx di uno spigoletto (fix). Si prosegue lungo il filo, stando sempre sul suo lato sx, si attraversa a sx in corrispondenza di una forcellina (fix con maillon a sx) e quindi si prosegue su terreno facile fino ad una sosta a fix con catena. 40m
- L15: si segue il filo dello sperone fino ad un gendarme staccato (che può essere evitato a sx), proseguire sulla bella parete di fronte (passo di IV, fix), spostandosi poi a dx fino a riprendere il filo verso sx (sosta da attrezzare).
Si prosegue in conserva su difficoltà via via più abbattute (II) fino a raggiungere la cresta sommitale, da cui si prosegue ancora un centinaio di metri verso N fino in vetta. Circa a metà si incontra un torrione che va scontornato qualche metro sotto il filo sulla dx (II) e quindi si affronta ancora una bella placca fessurata (II+) fino a sbucare nei pressi della croce.
Discesa:
lungo la via normale che segue prima la cresta nord e poi si abbassa sul versante est (ometti) fino al colle della Culatta. Da qui 2 possibilità:
- 1. più breve ma non facile da individuare: scendere verso est su terreno ripido, sfruttando una serie di cengette esposte. In generale si obliqua verso sx per poi rientrare a dx in corrispondenza di brevi saltini. L’accesso al pianoro sottostante è chiuso da una fascia rocciosa che si può vincere con un traverso a sx in corrispondenza di rocce nerastre, oppure più direttamente con un po’ di disarrampicata sul II. Si raggiunge così la grande pietraia dell’altopiano del Baus, che si segue sempre verso E fino ad intercettare il sentiero del bivacco del Baus (spostandosi via via a sx). Lungo il sentiero si torna al Genova.
- 2. più lunga ma più facile: dal colle della Culatta si scende verso il Lago di Nasta e quindi appena possibile si traversa a sx sotto il Bastione. Si attraversa tutta la pietraia cercando di perdere meno quota possibile e quindi si risale brevemente al Colle del Brocan, quindi si scende per comodo sentiero fino al Genova.
F.Leardi, P.Porcu luglio 1979, fino alla Torre Patrizia; F. Leardi agosto 1979, fino in cima alla sperone
- Bibliografia:
- Montagne d'oc. Ed CDA- Dimensione quarto ed.Vivalda
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