Un aspetto da curare è la logistica, per fare in modo di ritornare al punto di partenza visto che Morge non è servita da mezzi.
Dal parcheggio il primo tratto è comune a quello che porta al Lago e Colle di Liconi, sui sentieri 20-21. Seguire dunque la sterrata che dalla fontana porta al pianoro di Belle Crete e poi scende al torrente Colombaz e alle baite di Piginiere (1625 m); qui si continua lungo la mulattiera, salendo ad incontrare la strada che arriva da Planaval.
Poco oltre la sterrata diventa sentiero (pietra con bollo sulla sinistra), che prosegue in piano a mezzacosta aggirando le pendici dell’Aouille; superati due passaggi attraversati da rivoli che dominano il sottostante orrido si entra nel vallone di Chambave, con il torrente in basso alla propria sinistra.
Prima di arrivare al ponte si incontra il bivio tra i sentieri 20 e 21: il bivio è poco visibile, vi sono due ometti che lo segnano ma con un po’ di attenzione se ne nota la traccia. Prendere allora il ramo di destra (il n. 20), che prende quota rapidamente, attraversa tratti franati, risale un panettone erboso ed arriva all’Alpe Gran Plan (2187).
Qui si supera il promontorio erboso alle spalle dell’alpeggio, dove il sentiero si confonde spesso con le tante tracce di bestiame ma sono sempre presenti segni gialli, e prosegue verso la testata del vallone mantenendosi sempre sul fondo; arrivati ad un altro promontorio erboso lo si risale, si attraversa il solco del vallone e per i tanti zig-zag si guadagna il colle (2882 m), individuato dal grosso ometto.
Scendere sul versante Arminaz lungo il sentiero ancora visibile ma franato in molti punti (attenzione ai punti sconnessi) ed attraversare con un ampio semicerchio la pietraia; si ritorna sulle pendici erbose e poi con un nuovo tratto più ripido si arriva alla Tsa di Secheron (2260 m), dove ci si ricongiunge con il sentiero che sale al Pas entre deux Sauts. Si ignorano le indicazioni per il Col Sapin (segnavia 42) e si prosegue verso il fondo valle lungo il torrente fino agli alpeggi di Arminaz (2009 m) dove si incontra l’Alta Via 1; qui, seguendo il sentiero individuato con il n. 29 (che nella parte più bassa è spesso pantano, in quanto invaso dall’acqua) si scende in Val Ferret arrivando alla località Pra Sec.
Difficoltà: praticamente E, visto che il percorso è tutto su sentiero visibile e ben marcato. Attenzione però ai tratti franati sotto il colle versante Arminaz.
Variante:
Una volta al colle del Battaglione Aosta, volendo aggiungere un po’ di pepe e duecento metri di dislivello alla gita si può raggiungere la quota 2955 sulla linea di cresta poco oltre il colle che domina il vallone di Malatrà. Lo si raggiunge dopo aver compiuto l’ampio semicerchio nella pietraia sotto il Colle Battaglione, risalendo i pendii che adducono alla quota 2955 che poi andranno ridiscesi per ritornare sul percorso principale.
- Cartografia:
- Carta L’Escursionista, Fg. 1 (Mt. Bianco), scala 1:25000
- Bibliografia:
- A. Giorgetta - Valdigne, gli itinerari escursionistici, Zanichelli Editore