Dall’antica Porta Testa di Finalborgo si attraversa sul ponte il torrente Pora, si svolta a sinistra sulla strada provinciale, facendo attenzione alle auto, dopo circa un centinaio di metri si prende a destra la strada napoleonica, catena, realizzata verso la fine del 18° secolo per permettere il transito delle artiglierie della Grande Armée, sul tracciato dell’antica via romana Julia Augusta. Subito all’imbocco della strada alla destra abbiamo il sentiero del ritorno con i tre pallini rossi che scende dalla Rocca dell’Orera.
Si segue la strada sterrata ed in breve si raggiunge la cappelletta Regina Pacis con bel panorama sulla piana di Finale, si prosegue sulla strada, segnavia rombo rosso e un breve tratto di asfalto, si passano dei cancelli chiusi della cava Ghigliazza, fino a scollinare. Qui alla curva verso destra dove prosegue il segnavia rombo rosso, si va dritti verso sinistra passando un cancello aperto, si passa di lato ad un secondo cancello chiuso, indicazioni Borgio e una doppia freccia gialla, si scende fino a costeggiare il bordo superiore della Cava Ghigliazza, panorama verso Borgio Verezzi e la costa verso ponente, si continua a scendere, la strada diventa sentiero ed entra nella fitta vegetazione mediterranea, si lascia un bivio a sinistra in una curva che va dentro alla cava, passiamo un altro bivio a sinistra per la Grotta delle Arene Candide, chiusa, il sentiero attraversa un cancello e una sbarra, indicazioni Finalborgo sulla sbarra, si continua a scendere verso Borgio Verezzi si lascia a destra il sentiero segnavia cerchio rosso che sale a San Martino, si scende ancora e dove finisce la stradina sterrata che sale da Borgio Verezzi si prende in salita verso destra il Sentiero Natura (due lineette verdi) che sale verso San Martino, bellissimo panorama sulla costa. Al primo bivio ad una curva verso destra si prende il bivio a sinistra, Via dei carri matti, si arriva alla Vecchia Cava dove si svolgevano delle serate del teatro di Verezzi, ora palestra del Soccorso Alpino. Qui nel piazzale antistante la cava, con tavolo da pic nic, si prende a destra in salita il Sentiero Cultura (due lineette azzurre), molto panoramico e suggestivo con vista sulla costa verso ponente, la falesie di Borgio e della Caprazoppa, i solari borghi in pietra di Verezzi e i monti dell’entroterra. Si passa una paretina con catena e scalini e si sale sul promontorio in mezzo ai fiori della macchia mediterranea. Si continua sul Sentiero Cultura fino alla chiesetta di San Martino m.269 (fontana dell’acqua dietro alla chiesa). Proseguendo verso ovest per la Torre di Bastia si passa nel piazzaletto antistante la chiesa seguendo le linee verdi del Sentiero Cultura, si svolta a destra in salita dietro alla chiesa e poi a sinistra sempre in salita. Si passa il vecchio Mulino Fenicio che si può raggiungere a sinistra con una breve traccia, si arriva poi ad una antica croce in pietra in splendida posizione panoramica sulla costa ligure. Si prosegue sempre verso ovest/Gorra per deviare poco dopo a destra sul Sentiero Geologico segnavia due linee gialle e segnavia rombo rosso vuoto e cerchio rosso per passare dal Dolmen megalitico. Proseguendo si arriva dai ripetitori e poi sempre andando verso Gorra si prosegue su strada sterrata che poi diventa asfaltata per pochi metri, fino a sotto la Torre di Bastia. Per arrivare alla Torre quando si è nei pressi di uno slargo recintato a sinistra della strada, si trova a lato della recinzione un passaggio, ci sono i cartelli col segnavia rombo rosso che con un sentierino gradinato ci portano alla Torre m.321. Si torna alla strada, se ne percorrono circa 50 metri verso sinistra e si prende un sentiero a destra in discesa, segnavia cerchio rosso. Il sentiero diventa mulattiera a tratti cementata, quando si passa sotto dei tubi dell’acqua, grossa vasca dell’acqua e si è in vista delle case di Bracciale/Gorra, si arriva su una mulattiera, dritti a sinistra si va a Bracciale col segnavia cerchio rosso. Noi invece si scende verso destra (est/mare) sulla mulattiera a tratti cementata, nessun segnavia, costeggiando bellissimi ed alti muri in pietra a secco, dopo un tratto in piano si sale, si lascia un primo bivio a destra in salita ed un secondo sempre a destra. Dopo un tratto pianeggiante nel bosco, la mulattiera scende ripida per superare una barriera rocciosa e poi risale per uscire su un costone da dove si vede la Rocca dell’Orera e la piana di Finale. Passato un breve tratto in piano fuori del bosco e un palo in ferro della linea della corrente elettrica, si rientra nel bosco e si è al bivio alla Rocca dell’Orera. Si prende un piccolo sentierino a sinistra in discesa e si è al Settore Destro delle vie di arrampicata delle falesie dell’Orera. Proseguendo verso est e un po in discesa sul sentiero alla base delle falesie si arriva al Settore Sinistro contornando a nord la Rocca dell’Orera fin quando ci si immette sul sentiero tre pallini rossi che si segue a sinistra in discesa ripida giungendo in breve alla strada sterrata dove si era iniziato in giro. Non resta ora che percorrere con attenzione il breve ma trafficato tratto di strada che ci riporta a Porta Testa a Finalborgo. Consigliata la visita.
- Cartografia:
- Cartina Fraternali n° 20 Finalese