Vista l'esposizione e l'elevata pendenza del versante, è un itinerario da compiersi solo con pericolo valanghe minimo, attaccando le difficoltà già all'alba e avvalendosi di MTB per l'avvicinamento (notturno) o pernottando al Rif. Jervis. Ciaspole o sci utili/indispensabili per l'avvicinamento e la discesa (dal col Selliere), in base all'innevamento.
Salire verso la parete del Barsajass, trascurando sulla dx il canale del Colle Vecchio (molto evidente e rettilineo) per imboccare la conoide appena alla sua sx, che porta ad canale diagonale da dx verso sx non visibile dal basso (q. 2200m). Dopo un primo tratto più ripido (45°, possibili brevi tratti più ripidi) il canale piega leggermente a dx su pendenze un po’ più blande (40°) fino ad uscire nei pressi di una selletta (45°). Superare la selletta, attraversare un canale, e con un breve traverso sospeso (q. 2550m circa) prima in salita, quindi in discesa immettersi nel canale superiore. Proseguire nel canale su pendenze dapprima sui 40-45° che crescono fino a 50° per una ventina di metri nel tratto precedente l’uscita. Si raggiunge quindi una selletta a q. 2850m poco a sud della Punta del Pissetas (2882 m) che si può raggiungere seguendo la cresta verso N aggirando le difficoltà lato francese dopo aver superato un primo risalto di misto a breve distanza dal filo (circa 15-20min dal colletto).
Dal colletto si prosegue poi in direzione S verso la cima del Barsajass seguendo due possibili alternative: i) seguendo più o meno fedelmente la cresta spartiacque (molto articolata e delicata con neve) o ii) tagliando bassi, lato francese (ovest) restando costantemente 50m circa sotto la cresta in pieno pendio e scavalcando tre brevi crestine rocciose che si incontrano lungo il percorso.
Raggiunta una più marcata crestina che strapiomba di circa 50m ed impedisce il proseguimento, si ritorna sul filo, nel caso non lo si sia seguito, fino in cima al dente che costituisce l’anticima nord del Barsajass. Da una terrazza poco sotto la sua sommità si scende con una prima doppia lato Francia di 20-25m calandosi in un caratteristico buco tra le rocce (cordino di calata in loco), quindi sul filo si trova una fettuccia blu con anello, che con una seconda calata da 20-25m lato italiano porta a filo di cresta a monte del dente.
Si prosegue quindi sulla cresta tra roccia e neve, superando ancora un’ultima asperità, fino a raggiungere (con qualche passo di misto) l’esposta cima del Barsajass protesa nel vuoto verso l’Italia (2994m, circa 1.3 km di cresta dal colletto).
Discesa: dalla cima scendere lungo il pendio ovest verso la Francia fino a dove è possibile tagliare decisamente verso sx (q. 2650m circa). Attraversare quindi in diagonale ascendente tutto il versante S-SO del Barsajass su sfasciumi o neve ripida fino a raggiungere il Col Selliere (circa 200m di risalita). Dal colle scendere verso Nord nel valloncello in direzione del Rif. Granero, che si lascia sulla dx, proseguendo restando sotto le pareti del Barsajass fino a Pian Sineive dove si ritrova il percorso seguito per l’avvicinamento.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000
- Bibliografia:
- IGM Alpi Cozie centrali