Si attraversa la statale, si imbocca una delle strette vie del paese e si raggiunge la strada asfaltata che lo risale. Si supera il municipio e poco dopo a dx compare il cartello del sentiero 232. Si risale l’ampia mulattiera, molto ben conservata, che supera le località di Micciolo, Villabella, Alpe Sella, Alpe Taragn e infine Casarolo (m.1323), quest’ultima posta in posizione panoramica; in questo tratto si ignorano tutte le deviazioni segnalate sia a dx sia a sx. Da Casarolo il sentiero rientra nel bosco passando a dx della fontana per poi proseguire con un lungo traverso a dx fino a incontrare a dx il sentiero 231e da cui giungeremo al ritorno. A questo punto si prosegue in forte salita con alcuni tornanti nel bosco fino a raggiungere la cresta che poi si abbandona nuovamente a dx; ora la traccia si fa piuttosto incerta e infrascata e anche un po’ esposta sul vallone sottostante. Un ultimo tratto quasi verticale porta a uscire dal bosco e infine raggiungere la cresta spartiacque in corrispondenza dei ruderi dell’Alpe Castello. In breve a sx si tocca la sommità del Monte Castello (m.1804), che da qua appare come un insignificante risalto di cresta, ma di cui durante la salita abbiamo ammirato l’ardita parete sud. Tornati all’Alpe Castello, un cartello ci indica il proseguimento verso la Cima delle Balme; ben presto traccia e segnavia spariscono, per cui conviene aggirare una prima elevazione sulla dx e poi portarsi sulla cresta dopo una breve ma intensa lotta con i rododendri. Si prosegue su traccia ora più marcata fino a portarsi poco sotto la Cima delle Balme (m.1930); consigliabile proseguire sul versante sx puntando a una serie di reti paravalanghe fino a portarsi sotto la verticale dell’ultimo cocuzzolo, il più elevato, a cui si giunge con trenta metri di risalta su ripido prato. Dalla cima scendere (nessuna traccia) all’intaglio che la separa dalla Cima Voccani (m.1809), risalire anche questa montagnotta erbosa per poi proseguire sulla cresta opposta per poche decine di metri e scendere a dx a raggiungere l’Alpe Balma in Cima, superata la quale si incontra un trivio. Diritti si prosegue verso il Monte Ventolaro (m.1835), raggiungibile in 40′, mentre a dx si scende verso Scopello, Pila e Frasso. Presa quest’ultima direzione, la traccia del sentiero 231 tende a sparire dopo pochi metri per cui bisogna seguire attentamente i pochi e scoloriti segnavia, facendo attenzione a non abbassarsi troppo nel solco nel vallone ma puntando alla dorsale che lo delimita a dx (in pratica bisogna effettuare un traverso a dx perdendo un po’ di quota), Si transita nei pressi dell’Alpe Balma di Mezzo, appoggiata a un roccione ,e si traversa una valletta secondaria lasciando a sx il bivio per Frasso e prendendo il sentiero per la Sella di Bedino. Si continua su traccia inizialmente incerta e poi più marcata, procedendo diritti e evitando le tracce che scendono a sx, fino a raggiungere le poche baite della Sella di Bedino, dove si prende il sentiero 231e a dx delle costruzioni, che riporta al bivio incontrato in salita. Ripreso il sentiero percorso all’andata, è consigliabile, nei pressi dell’Alpe Sella, seguire il sentiero 231a che porta in pochi minuti al bel nucleo di baite di Mussoit che si attraversa su una ben conservata mulattiera che ci riporta al percorso dell’andata poco sopra Micciolo. Tempo complessivo indicativo: 6h 30′