A noi è successa più o meno la stessa cosa. In piccolo, ovviamente. Siamo partiti con l'idea di ripetere "la via del Grottone" ma ci è stato impossibile arrivare all'attacco a causa dell'impenetrabilità della macchia mediterranea. Dopo numerosi tentativi ci troviamo all'attacco de "I denti del Drago". I primi 2 tiri sono alla nostra portata e poi vanno a incrociare la "Via del Grottone".
Facciamo quindi L3 della "via del grottone" e poi ci troviamo in un ambiente quasi lunare dove non riusciamo a individuare i pochi punti di riferimento delle nostre scarse relazioni. Il terreno è comunque facile e con 3 tiri ci troviamo sulla vetta.
Considerazioni varie:
- l'ambiente è sicuramente molto bello
- la via è completamente sprotetta, anche le soste sono da attrezzare; in tutta la via abbiamo trovato 2 cordoni e uno spit arrigginito; necessari friends, dadi e cordoni
- la roccia, forse anche a causa delle poche ripetizioni, è abbastanza sporca: soprattutto su L1 si arrampica su muschi e licheni, mentre l'ultimo tiro richiede di aggirare alcuni alberelli
L1 (40m) si sale nel vago diedro o sulle placche alla sua destra (IV); 1 cordone; sosta su clessidra
L2 (40m) si salgono i saltini sopra la sota (III) fino a raggiungere il grottone (spit arrugginito) che si attraversa (facile) puntando a un camino; risalirlo (III+), poi compiere un traverso verso destra su lamoni un po’ infastiditi dal tetto del tafone (III); sosta su clessidra con cordone
L3 (30m) superare uno spigoletto a destra uscendo dal grottone (IV), poi su terreno facile a gradoni spostandosi leggermente a sinistra; sosta su spuntone con quarzi
L4 (35m) risalire il canale/camino sopra la sosta, poi procedree su lame in verticale (III); sosta su clessidra e spuntoni
L5 (40m) proseguire su una lama che separa 2 canali, poi entrare nel camino di destra e risalire la paretina un po’ infastiditi da un albero (III+); da qui raggiungere la cresta e su terreno facile a destra in breve si trova una sosta con cordoni sulla vetta.
DISCESA: 2 brevi doppie di 25m conducono alla sella tra la Punta Balbacanu e la Punta del Muvrone. Si costeggia quindi la parete rocciosa del Muvrone su labile traccia con rari ometti fino a immettersi sul sentiero dell’andata che si segue a ritroso fino all’auto.
- Bibliografia:
- Pietra di Luna, Trad & Mutipitches, Maurizio Oviglia, Fabula Editore 2014