Seguendo le indicazioni raggiungere il rifugio in ca. 45 minuti (possibilità di pernottamento).
Dal rifugio seguire il sentiero segnato che porta al passo Gallinera, inoltrandosi nella selvaggia valle omonima. A quota ca. 1950 m abbandonare il sentiero e portarsi a destra per risalire alla meglio il grande conoide, detritico o nevoso, che scende dal grande ed evidente canalone a destra (l'ultimo a destra prima della testata della valle). In alto è già visibile il seracco, o ciò che ne resta. Considerare 2-3h dal parcheggio.
Risalire il conoide faticosamente, su terreno delicato se non innevato (attenzione in tal caso al torrente da guadare verso destra). Non appena possibile peortarsi sulla neve e risalire l’ampio canalone su pendenze dapprima moderate, poi un po’ più sostenute (45-50°, spesso con profonde rigole). A circa 2900 m si arriva finalmente al ghiaccio affiorante. Superare il seracco centralmente (un po’ più ripido) o sulla sinistra (più facile). Circa 3 tiri, max 55-65° a seconda di dove si passa (portare viti medie e lunghe). Con grande innevamento dovrebbe essere possibile anche passare integralmente su neve tutto a sinistra, spesso però affiorano rocce. Al di sopra del seracco si torna a salire su neve e con altri 100-150 m di dislivello (45° max) si esce fra roccette a un’ampia sella sulla cresta. Da qui seguire la cresta rocciosa a sinistra, mantenendosi sul filo (passaggi di III, grandi blocchi instabili; delicato) fino alla vetta della Roccia Baitone, contraddistinta da due grandi blocchi appuntiti.
Per la discesa si segue la via normale dalla val Malga (dove conviene lasciare una seconda auto). Nei pressi della vetta un grande ometto segna l’inizio di una specie di rampa che scende verso sinistra, sul versante opposto a quello di salita. Con percorso abbastanza intuitivo, cercando i punti più deboli (qualche ometto; roccette, passi di II max) si raggiungono i nevai, o pietraie, sottostanti. Questi si scendono senza percorso obbligato verso sinistra puntando ai ben visibili Laghi Gelati. Sulla destra del lago più grande e meglio visibile si iniziano a incontrare ometti e segnavia rossi, seguendo (lungamente) i quali si giunge al rif. Tonolini (2h/2h30 dalla cima). Dal rifugio si scende poi in circa 2h al Ponte del Guat.