NDA, nuts e friends come si è abituati, martello per ribattere, chiodi probabilmente non necessari ma averne qualcuno è assolutamente consigliato.
L1. Dall’attacco individuare il chiodo con cordino, raggiungerlo e proseguire per gradoni fino a una cengetta da cui si diparte una fessura. Qui si sosta (S1 su 1ch, 30m).
L2. Proseguire per risalti e diedrini tenendo la sinistra. Lasciare a sinistra le nicchie gialle fino a 1 cordino su terrazzino. Da li proseguire diritti (evitando i diedri di destra!) fino a una cengetta erbosa. La si attraversa verso sinistra (ch) appena possibile superare il muro soprastante (in prossimità di un cordino su clessidra) fino a raggiungere un largo terrazzo erboso dove si sosta (S2 su cordino in clessidra, 50m),
L3. Salire le bele placche a sx della sosta fin quando terminano in un diedro sotto un tetto. Qui traversare a dx (ch) e risalire sempre a destra fino al filo dello spigolo dove si sosta su bella terrazza erbosa (S3 su 2ch da collegare, 35m).
L4. Risalire la bella fessura sopra la sosta, proseguire nel successivo diedro (4ch) e al suo termine spostarsi a dx fino a sostare sullo spigolo alla base di un bel diedro (S4 su 2ch da collegare, 35m).
L5. Risalire l’evidente diedro (ch) tenendo il lato sx fino al suo termine presso una clessidra con cordino. Qui girare a dx dello spigolo superando un muretto (ch) e una placchetta di roccia un po’ rotta. Si sosta alla successiva nicchia (S5 su 3ch da collegare, 40m).
L6. Superare direttamente la nicchia suprastante uscendo poi a destra (ch). Da qui proseguire per paretine raggiungendo lo spigolo e la vetta (S6 su ottimo spuntone in prossimità dell’omino di vetta 40m).
Discesa:
Scendere i prati dietro la vetta obliquando verso a destra (viso a valle) fino a raggiungere la forcella che separa il torrione di Baione dalle cime del Mengol. Da qui si torna sul lato N scendendo il suggestivo canale e poi il ghiaione che in breve riporta all’attacco.
La via è un gioiellino alpinistico, roccia buona, a tratti ottima. Cerca sempre il facile ma rimane continua sul IV+ con qualche passo più difficile, chiodatura sostanzialmente buona. Belle lunghezze, varie e anche verticali (in relazione alle difficoltà affrontate, si intende). Le soste sono comode su terrazzi erbosi e cenge.
Molto suggestivo il primo tratto di discesa nel canale incassato.
Ha il difetto di finire presto, solo sei tiri, e soprattutto di avere un avvicinamento terribile, lungo un ghiaione malagevole e non tracciato.
- Bibliografia:
- Nel giardino di pietra - M. Cisana
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