Materiale: pur essendo stata di recente un po' sistemata (Capitanio e Cioccarelli il 16.09.2000) la via rimane di stampo alpinistico; casco, martello, un paio di chiodi, friend, nut e cordini.
Chiodatura: la chiodatura è classica, niente spit, soste attrezzate a chiodi e cordini da rinforzare. Ben chiodato il tiro duro.
Roccia: calcare, abbastanza buona sui tiri duri, friabile in diversi tratti.
Tempi: 1.30 all'attacco, 5/6 ore la via, 1.30 la discesa.
Percorrere questa strada fino ad imboccare (Madonnina di bronzo su un grosso masso) il sentiero n. 417 che a dx porta al laghetto dei Campelli e quindi al ghiaione della Bagozza. Giunti sul ghiaione seguire una traccia che, verso dx rasenta la base della montagna e poi, faticosamente, sale il gran canale a dx della parete.
Giunti alla base dello Spigolo Nord è possibile salire 1) dal tracciato originale della via, oppure 2) proseguire nel canale appena a dx dello spigolo giungendo in breve all'attacco del via Bramani (grande camino) sul fondo del canale stesso. I due tracciati si ricongiungono in sosta 3, ma riteniamo meno pericoloso il 2° e di questo seguirà la relazione.
1) Salire direttamente nel canale (1 ch) per 50 metri fino ad una grande nicchia, poco sotto cordino su masso incastrato, sosta su 1 ch (II/III).
2) Uscire dal canale verso sx su rocce rotte e imboccare (1 ch) un canale/camino ghiaioso fino alla sosta su 2 ch, 40 m (II/III).
3) Proseguire nel camino, superare un primo salto (1 ch IV+) poi superarne un secondo (rocce rotte) e giunti ad un colletto aggirare lo spigolo verso sx. Sosta su 2 ch (III/IV+), 30 m.
4) Dalla sosta in orizzontale a sx superare lo spigolo, poi seguire a dx la rampa (facile un po’ marcio, 1 ch) fino a sostare sul filo dello spigolo. 20 m (III), sosta su 2 ch.
5) Dalla sosta a dx su cengia fino ad 1 ch poi su diritti per una decina di metri (altro ch); quindi a sx fino in cima al torrione. Sosta su 2 ch sul lato sx della cima. 35 m (III/IV).
6) Arrivare al colletto tra torrione e pareti strapiombanti, c’è un ch alto, scendere a dx per una decina di m fino in sosta. 2 ch, 15 m (II).
7) Tiro chiave della via, continuo e con roccia migliore sebbene non solidissima. Dalla sosta a dx fino sotto ad una pancia (1 ch); salirla, poi superarne un’altra (1 ch) V/V+. Continuare seguendo la fessura fino alla fine del tiro VI all’uscita. Chiodatura buona, anche facendo qualche A0 rimane un tiro sul V+ continuo. Sosta attrezzata su due clessidre (V+/VI+) 14 ch.
8) Verso sx, facile, fino ad 1 ch poi su cengia orizzontale a sx (1 ch) in direzione di una fessura/diedro (altro ch a metà diedro). Salire verso un bellissimo diedro facendo sosta alla sua base su 2 ch, 40 m (II/IV).
9) Salire il diedro molto bello IV (1 ch) e prima che diventi una fessura chiusa uscire a dx, saltando una sosta inutile; salire una placca molto appoggiata fino ad un muretto che si sale a sx. Sopra il muretto c’è 1 ch, proseguire verso dx in sosta su 2 ch, 40 m (IV/III/IV).
10) A dx e poi su diritti verso la nicchia evidente; al primo ch si può proseguire diritti oppure spostarsi a dx (IV) e passare appena sotto la nicchia (2 ch) procedendo verso sx nel diedro – un poco marcio – (1 cuneo, 1 ch) V+, da cui si esce a dx su rocce rotte. Su dritti fino ad una cengia a dx dello spigolo, sosta su 3 ch. Il tiro è di 50 m, allungare gli ancoraggi della nicchia! (IV/V/V+/III).
11) Dalla sosta verso dx seguire una fessura/diedro interrotta a metà da un muretto (ch) superarlo e salire verso dx fino alle placche. Ora ci si sposta a sx in placca (2 ch) e infine a dx in sosta alla base di uno splendido diedro ben visibile anche dal basso; 40 m (IV/IV+).
12) Direttamente nel diedro (2ch) V- fino al suo termine sulla torretta. Poi fessura (4 ch) ed uscire a dx prima della fine della placca, immettendosi in un canale con rocce marce. Appena usciti a dx c’è 1 ch (da rinforzare a friend) oppure proseguire altri 10 m fino ad una sosta con 2 ch; 35/40 m (V-/V/V+/III).
13) Un ultimo tiro facile ma su rocce rotte porta sull’anticima della Bagozza; 50 m (II/III).
DISCESA:
Si sconsiglia vivamente la discesa in doppia, molto meglio il sentiero della normale; giunti in vetta, croce, tornare verso l’anticima (nord) ed al colletto scendere a dx (est) fino ad un secondo colletto (Passo delle Ortiche), da lì a sx (nord) per sfasciumi e ghiaione.